Chioggia o Serravalle? La sfida sull'orologio più antico di Dondi

Venerdì 18 Marzo 2022 di Alessandro Marzo Magno
Gli orologi di Serravalle e Chioggia

Una bella disputa quella sull'orologio funzionante più antico del mondo, alla quale partecipano a pieno titolo anche i meccanismi collocati nella torre di Sant'Andrea, a Chioggia, e quello della torre di Serravalle, a Vittorio Veneto.

Il record omologato (e contestato) appartiene all'orologio della cattedrale di Salisbury, in Inghilterra, documentato dal 1386. Può esistere un primato al mondo che la Francia non rivendichi per se stessa? Non può, e infatti il record viene lì attribuito all'orologio della cattedrale di Saint-Pierre, a Beauvais, asseritamente del 1305. Esiste anche una rivendicazione d'oltreoceano, poiché l'orologio della cattedrale di Comayagua, in Honduras, sarebbe un meccanismo importato dalla Spagna e risalirebbe al tempo dei Mori.


IL PERSONAGGIO

L'orologio con la prima data incisa, e quindi con un'età certa, non poteva che essere nel paese europeo più preciso, la Germania: si trova a Forchtenberg, nel Baden-Wuerttemberg ed è datato 1463. Tutto ciò che è precedente, come si capisce è molto incerto. Non ci sono certezze matematiche nemmeno sull'orologio di Chioggia, primo documento del 1386, né su quello di Serravalle, dove però sul retro del sole con la lancetta è stata ritrovata la data del 1334. Entrambi potrebbero essere opera di Jacopo Dondi, medico, insegnante all'università di Padova, che fino al 1344 ha esercitato a Chioggia e che, come spesso accadeva alle persone colte dell'epoca, si dilettava anche di discipline diverse, nel suo caso di astronomia. Si ritiene sia stato il costruttore dell'orologio astronomico della torre di Padova (1344), anche se il meccanismo originale è stato parzialmente distrutto da un incendio nel 1390: quello attuale è del 1436. Sicuramente, invece, costruiva orologi suo figlio Giovanni. Se al cognome familiare Dondi sia stato aggiunto dell'Orologio per merito del padre o del figlio, non è dato sapere. Piccola nota collaterale: Jacopo Dondi è anche l'autore della cronaca che per la prima volta aggiunge il giorno di fondazione di Venezia (25 marzo) all'anno (421). Per di più il padovano (o padovanizzato) Dondi aggiunge che a fondare la città di Venezia e la chiesa di San Giacomo di Rialto sarebbero stati tre inviati padovani. Tutto molto falso, ma tutto di grande successo, visto che l'anno scorso abbiamo celebrato i presunti 1600 anni dalla nascita di Venezia.


L'ESPERTA

Spiega Giliana Mason, artista di Godega di Sant'Urbano che si è interessata delle vicende dell'orologio vittoriese, che quando nel 1993 è stata restaurata la torre si è ritrovato il quadrante trecentesco e dietro al sole metallico, ricollocato nel posto originario, è incisa la data 1334 e le iniziali I D. È possibile, anche se è solo un'ipotesi che si riferiscano a Iacopo Dondi (nome che si trova scritto sia con la J sia con la I). Era successo che nel 1487 il podestà veneziano Jacopo Diedo avesse deciso di rialzare la torre dove aveva fatto dipingere un nuovo quadrante, visibile da maggiore distanza. Sopra quello precedente, più in basso, aveva invece fatto dare una mano di calce in modo da nasconderlo alla vista. Il meccanismo è sopravvissuto. Il quadrante che si vede oggi più in alto è almeno ottocentesco perché ha 12 ore e fino all'epoca napoleonica nella Serenissima si utilizzava l'ora italiana (una sola lancetta e quadrante da 24 ore), che in seguito è stata sostituita dall'ora francese (due lancette e quadrante da 12 ore).


ORA ITALIANA O FRANCESE

Il quadrante inferiore è diviso per 24 e vi è stato risistemato il sole con la lancetta unica. Il restauro di inizio anni Novanta ha permesso di scoprire la data del 1334 e Mason giustamente si domanda come mai non venga diffusa la conoscenza di questo fatto per rivendicare il primato alla torre dell'Orologio di Serravalle di Vittorio Veneto. L'orologio di Chioggia era stato costruito per il Palazzo pretorio, sede dei rettori veneziani, e fino al 1817 si trovava su una torretta di questo edificio, diventato nel frattempo sede municipale. Un incendio lo ha distrutto e mentre il Municipio è stato ricostruito, l'orologio è stato spostato nella torre di Sant'Andrea dove si trova tuttora. Il primo documento che lo citi, conservato nell'Archvio comunale di Chioggia, è datato 22 febbraio 1386 e si dice che è stata sostenuta una spesa di cinque lire a favore di Pietro Boca (o Bosa) per sistemare o riparare l'orologio cittadino: ovviamente si riparava qualcosa che esisteva.


IL MISTERO

I primi documenti di Chioggia e di Salisbury sono stati redatti a soli quaranta giorni di distanza l'uno dall'altro ed entrambi parlano di orologi già esistenti. Non abbiamo invece alcun documento che ci dica né chi né quando abbia costruito l'orologio chioggiotto perché l'archivio precedente era stato distrutto pochi anni prima, nel 1379, quando i genovesi avevano occupato la città nella guerra contro Venezia. Sappiamo che Jacopo Dondi, e pure il figlio Giovanni, hanno vissuto nella cittadina lagunare e per di più in quegli anni i costruttori di orologi erano merce rara. Se al meccanismo avesse messo mano Jacopo deve per forza di cose essere anteriore al 1359, l'anno della sua morte. Non è possibile tuttavia stabilirlo con certezza, ci sono alcune caratteristiche costruttive che potrebbero ricondurre ai Dondi, ma suscita qualche perplessità il fatto che il meccanismo sia in ferro e non in ottone, metallo che abitualmente lavorava Jacopo Dondi. Anche la scoperta di questo orologio è relativamente recente, ne danno conto Marisa Addomine, presidente del Registro italiano orologi da torre, assieme a Ettore Pennestri e Aldo Bullo in un saggio del 2006. Spiegano che il vecchio meccanismo era stato sostituito da un congegno elettrico, messo all'ultimo piano della torre e dimenticato. Nel 1997 un falegname incaricato di rimettere in sesto le scale, ormai molto malandate, lo aveva ritrovato, dopo chissà quanti decenni di oblio. Aldo Bullo, chioggiotto appassionato di storia della città e di orologeria antica va a vederlo e si rende conto che si tratta di un meccanismo antico. Nel settembre 2004 manda alcune foto al Registro orologi da torre e dopo un po' Marisa Addomine viene a visitarlo. Il meccanismo è indubitabilmente medievale, ma non è possibile capirne di più perché è coperto da uno spesso strato di vernice rossa. Tolta la pittura emergono molti particolari, come la sostituzione di quattro denti, riparazione riportata in un documento del 1423. Ma, come detto, nulla che possa dare indicazioni certe sulla costruzione. La competizione per l'orologio funzionante più antico del mondo sembra al momento andare a favore di quello della torre di Serravalle, ma per omologare il record servirebbero nuovi e più ampi studi. Sempre Francia permettendo.

Ultimo aggiornamento: 16:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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