CAVALLINO-TREPORTI - Offese sui social alla sindaca Roberta Nesto, l'internauta condannato a risarcire diecimila euro. E' la decisione del tribunale di Venezia, che ieri ha condanno per diffamazione un residente a Cavallino-Treporti che oltre a risarcire la prima cittadina dovrà anche pagare una sanzione di 1.200 euro e sostenere il pagamento delle spese legali.
IL CASO
La vicenda era partita nel 2016, fino a quando è approdata nelle aule del tribunale. A far scattare la denuncia un commento legato all'attività del Comune e pubblicato su Facebook. In particolare le parole facevano riferimento a degli accordi pubblico privati sottoscritti dall'Amministrazione comunale per avviare dei progetti nel territorio. Ma nel commento è comparsa anche la frase «marchette politiche», rivolta alla sindaca Nesto e riferita agli interventi che dovevano avviare nei campeggi.
OFFESA
«Di fronte a quelle parole commenta Roberta Nesto mi sono sentita offesa prima di tutto come donna, ma anche come sindaco e come professionista. La critica è legittima e doverosa, soprattutto se costruttiva. Capisco anche le polemiche di natura politica nell'ambito del confronto da forze diverse, ma non posso accettare in nessun modo le offese. Di fronte a quelle parole non potevo fare finta di nulla, tutti possono e devono poter dire la loro opinione, ma certi limiti non vanno superati». Verificata la possibilità di raggiungere un accordo, il processo è poi continuato fino alla sentenza di ieri. In ogni caso non è escluso che la persona condannata possa decidere di presentare ricorso. «Come ho già annunciato prosegue Roberta Nesto darò completamente in beneficenza alle associazioni del territorio la somma indicata dal giudice per il risarcimento. Con questa azione ho voluto solo tutelare la mia immagine, ogni parola ha un peso e un significato, quando si scrivono certi commenti bisogna pensare anche alle possibili conseguenze, il mondo dei social non può essere considerato alla stregua di un far west dove si può scrivere di tutto. La critica può essere aspra conclude Roberta Nesto ma non può trasformarsi in un'offesa nei confronti dell'avversario».