Venezia, nave da crociera in rada: lite tra operatori e attivisti. «Non è il modello di turismo che vogliamo»

Domenica 24 Luglio 2022 di Elisio Trevisan
Venezia, nave da crociera in rada: lite tra operatori e attivisti. «Non è il modello di turismo che vogliamo»
6

VENEZIA -  La Norwegian Gem ieri è stata ferma tutto il giorno in rada, nel tratto di mare davanti a Malamocco, lungo il circle dove le navi si fermano in attesa di entrare in porto.

La Norwegian Gem, però, non è una nave per il carico delle merci, è una nave da crociera, ed è la prima che in via sperimentale ha buttato l'ancora in mare e ha fatto scendere i passeggeri che, caricati su lancioni granturismo, sono stati portati in Riva Sette Martiri per andare a visitare Venezia, evitando così i divieti imposti dal decreto Draghi del 2021. Quello in rada, insomma, è un ormeggio in più concesso dall'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale (Adspmas) e dalla Capitaneria di porto, oltre a quelli temporanei a Porto Marghera e a Chioggia in questa strana stagione estiva 2022, dopo l'azzeramento delle crociere per Covid e dopo il decreto 103 del premier Draghi che da agosto dell'anno scorso ha bloccato definitivamente il transito per il bacino di San Marco e il canale della Giudecca, e quindi ha provocato l'abbandono della stazione Marittima, una delle più belle ed efficienti d'Europa.

Venezia, nave da crociera in rada: lite tra operatori e attivisti

L'ancoraggio della Norwegian Gem in rada ha provocato un mezzo finimondo in città con le altre compagnie crocieristiche che chiedono di poter fare lo stesso e, al contrario, gli ambientalisti sul piede di guerra. Andreina Zitelli, docente di Igiene Generale e Applicata a Ca' Foscari e già consulente del ministero dell'Ambiente, citando l'associazione AmbienteVenezia, afferma che «gli approdi occasionali in rada non hanno alcun effetto positivo sull'occupazione se non il nolo dei lancioni di cui va verificata la idoneità alla navigazione fuori dalle acque protette della Laguna». Gli operatori portuali, di contro, ribattono che, se la Marittima fosse rimasta operativa, non sarebbero stati costretti a far ancorare una nave in rada, o a Trieste e Ravenna o, ancora, a Porto Marghera in mezzo ai container. Il Comune, per bocca dell'assessore Simone Venturini, ha commentato che «questo non è il modello di crocierismo e di turismo che vogliamo per la città», ma il Comune ha anche aggiunto che «se non ci ridanno indietro la Marittima e il canale Vittorio Emanuele III per far transitare le navi, cos'altro possono fare gli armatori?».

La Norwegian Gem (93.530 tonnellate di stazza, 294 metri di lunghezza, 2.394 passeggeri e 1.070 membri di equipaggio) dopo i limiti a San Marco non fa più scalo a Venezia ma a Trieste e Ravenna, e ieri era solo in transito a Venezia. «Qualcuno si spaventa per 1.300 passeggeri di una crociera di lusso che sbarcano in Riva Sette Martiri per visitare Venezia? Normalmente da Punta Sabbioni arrivano decine di migliaia di turisti delle vicine spiagge con ciabatte infradito e pancia di fuori», commenta Michele Gallo, agente raccomandatario della Norwegian Cruise Line (per la Italian Port Assistance di Marco Schiavo) che, nella veste di presidente di Assoagenti Veneto, lo scorso aprile aveva lanciato la proposta di ormeggiare alcune navi da crociera in rada, inizialmente per scali di transito e in seguito anche per arrivo e partenza del viaggio come avviene ad esempio a Portofino e a Porto Venere in Liguria e a Taormina in Sicilia, o in alcune località della Grecia: «I 1.300 passeggeri arrivati ieri a Venezia, oltretutto, se la nave non avesse ancorato in rada sarebbero sbarcati a Trieste e, da lì, sarebbero partiti coi pullman per venire comunque a Venezia. Quindi che arrivino in bus, in treno o in navetta via acqua cosa cambia?».

Ultimo aggiornamento: 17:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci