«Toninelli forse si è perso nel tunnel del Brennero. Altrimenti non si spiega come possa uscirsene con una proposta insensata come chiedere al Veneto, Regione con un residuo fiscale di 15 miliardi e mezzo, di pagare una tassa di scopo per coprire i costi di gestione del Mose, opera strategica che protegge la città Venezia». Lo afferma Carlo Calenda, capolista di Pd-Siamo Europei nella circoscrizione Nord Est alle elezioni Europee. E Calenda non è solo contro il ministro Danilo Toninelli, ancora una volta in mezzo alla bufera per le sue dichiarazioni, stavolta frasi che toccano da vicino tutti i veneti. Anche il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il presidente della Regione Luca Zaia hanno alzato le barricate contro questa iniziativa.
«Sono rimasto incredulo e scandalizzato - aveva affermato il sindaco al Gazzettino - da questa iniziativa confusa ed estemporanea del ministero, che non è stata condivisa con gli enti locali. Sembra proprio una manovra da burocrati di palazzo, che con l’aiuto di qualche “manina” locale ha partorito uno strafalcione, viziato da evidenti profili di incostituzionalità».
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