Venezia. Mose, a rischio le squadre di sollevamento delle paratoie: 250 persone che da tre anni "combattono" l'acqua alta

l loro futuro è incerto, come la stessa governance del Mose. L'Autorità della laguna non è ancora venuta alla luce

Mercoledì 28 Giugno 2023 di Roberta Brunetti
Mose, a rischio le squadre di sollevamento delle paratoie: 250 persone che da tre anni "combattono" l'acqua alta

VENEZIA - Sono i tecnici che da tre anni garantiscono i sollevamenti del Mose, risparmiando a Venezia tante acque alte. Circa 250 persone, tra dipendenti di Cvn, Comar e Tethis, che stanno seguendo anche il completamento del complesso sistema di salvaguardia. Professionalità fondamentali per un'opera che ora si vorrebbe diventasse anche patrimonio Unesco. Eppure, il loro futuro è quanto mai incerto, come la stessa governance del Mose. L'Autorità della laguna, immaginata ormai tre anni fa per gestire la salvaguardia, non è ancora venuta alla luce. E la nomina del suo presidente - che richiede l'accordo tra il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e il sindaco veneziano Luigi Brugnaro - slitta di settimana in settimana. Un tormentone. Intanto, però, procedono le attività del liquidatore del Cvn, Massimo Miani, con l'incorporazione di Comar, da un lato, e la vendita di Thetis, dall'altro. Passaggio, quest'ultimo, che potrebbe impoverire proprio le squadre di sollevamento. E qualcuno già paventa possibili scioperi nella prossima stagione di acque alte. Del caso ora si occuperà anche il prefetto di Venezia, Michele Di Bari, che per il 6 luglio ha convocato con i sindacati e Miani anche la commissaria al Mose, Elisabetta Spitz e, il provveditore alle Opere pubbliche, Tommaso Colabufo. Mentre a Roma due interrogazioni del Pd - una alla Camera, l'altra al Senato - chiedono al ministro Matteo Salvini di fare un po' di chiarezza in un quadro così confuso.

TUTTI IN PREFETTURA

A chiedere l'intervento del prefetto, la settimana scorsa, erano stati i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Daniele Giordano, Michele Zanocco e Igor Bonatesta. Due mesi prima avevano chiesto un incontro a Salvini. Inutilmente. Così, a fronte di «questo silenzio di tutti i livelli del governo», si sono rivolti al prefetto con l'obiettivo di ripristinare un «tavolo di confronto istituzionale». Il percorso avviato da Miani per incorporare Comar nel Cvn viene valutato positivamente dai sindacati. Diverso il caso di Thetis, la cui vendita farebbe cadere l'ipotesi di trasformarla nella società "in house" della futura Autorità, con il rischio di perdere professionalità preziose per la salvaguardia. Sullo sfondo c'è soprattutto la partita manutenzione, con i suoi enormi interessi. A luglio il Ministero dovrebbe bandire l'appalto, su cui avrà la prelazione Fincantieri.

Ma non è chiaro il destino dei lavoratori che si occupano oggi di manutenzione. «La salvaguardia di Venezia è troppo importante per essere gestita con tanta approssimazione e senza un confronto chiaro sul futuro di chi ha lavorato per rendere possibile la realizzazione e la gestione del Mose - scrivono i sindacalisti - Non c'è nessun confronto su chi lavora, sul loro futuro occupazionale e sulla tutela di importantissime professionalità». E la misura dei lavoratori è colma. «Sono stanchi di questa situazione in cui regnano incertezza e caos - osserva Giordano - È da anni che si fa affidamento sul loro senso di responsabilità. Non so, a settembre, cosa potrà accadere...».

LE INTERROGAZIONI

Per questo, dopo il prefetto, i sindacati hanno in programma di chiedere un incontro anche a parlamentari e forze politiche. Intanto a parlare sono le prime interrogazioni a Salvini. In Senato a firmarla è Andrea Martella, uno dei "padri" dell'Autorità, che ora critica gli «allarmanti ritardi del governo rispetto alla governance» del Mose e chiede un «tavolo di confronto» per assicurare il «buon funzionamento e la manutenzione dell'opera». In linea anche l'interrogazione della deputata Rachele Scarpa. E un'altra presentata in Consiglio comunale dal gruppo Pd, che si concentra in particolare sul futuro incerto di Thetis.

Ultimo aggiornamento: 16:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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