Mestre. Via Piave, la droga nascosta anche sotto le piastrelle del portico dell'hotel

Domenica 24 Settembre 2023 di Giulia Zennaro
Mestre. Via Piave, la droga nascosta anche sotto le piastrelle del portico dell'hotel

MESTRE - Nel sottoportico dell'hotel Plaza, davanti a un negozio di barbiere, ci sono delle piastrelle sempre sconnesse che vengono usate per nascondere la droga, ormai da molti anni. «In questo quartiere circolano fiumi di droga, i commercianti della zona sanno perfettamente dove viene nascosta». A dirlo è Carlo Pagan, ex consigliere comunale e segretario del circolo Pd in via Altobello, il giorno dopo il blitz con l'elicottero in via Piave, che giovedì sera ha portato 80 militari della guardia di finanza a setacciare il quartiere al culmine di una due giorni di controlli intensivi che ha visto coinvolte anche le unità cinofile. L'operazione ha portato all'identificazione di circa 200 soggetti, 11 dei quali segnalati perché trovati in possesso di sostanze stupefacenti e all'arresto di un tunisino senza permesso di soggiorno, cui è seguita l'espulsione.
«La droga - continua Pagan - non viene solo nascosta sotto quelle mattonelle.

Gli spacciatori la mettono nei cespugli, nei vasi da fiori, persino nelle cassette dell'Enel - osserva Pagan - Quello che mi chiedo è: ben venga l'elicottero che staziona sopra il rione, coi fari puntati a terra, in cerca degli spacciatori, illuminando i luoghi dello spaccio, ma non c'è una via di mezzo? Quello che serve è un lavoro capillare da condurre fianco a fianco con i commercianti del quartiere. Più che puntare le luci dall'alto verso il basso con un elicottero che gira per il quartiere bisognerebbe guardare ad altezza d'uomo: serve volare a bassa quota».


LE VOCI
La soddisfazione e il sollievo per l'operazione della finanza, che si inserisce in un quadro più ampio di controlli mirati da parte di tutte le forze dell'ordine, sono ancora ben presenti nel rione: «Grazie per aver bonificato, anche solo momentaneamente, via Piave. Ottimo segnale, dimostra che lo stato c'è», scrive Mirco Stevanato sul gruppo "E robe del quartiere Piave". Fabio Tresoldi dell'autoscuola Dalla Mura è uno dei residenti di via Piave: «sappiamo come e dove spacciano, la roba la nascondono quando non ci siamo, di notte, ma vedo quando la vanno a prendere. Io non ne ho mai trovata sulla nostra proprietà, altrimenti avrei denunciato, ma so che la nascondono anche qui. Noi abbiamo un danno d'immagine per colpa di queste persone: molti clienti, sapendo com'è la situazione, preferiscono andare da un'altra parte, soprattutto donne sole o ragazzi giovani, ancora minorenni, i genitori hanno paura a mandarli in autoscuola da noi».


ALTO IMPATTO
Tra lunedì e mercoledì scorsi la polizia di Stato ha controllato, sempre nelle zone attorno al quartiere Piave, più di 210 persone, 4 esercizi commerciali e circa 25 veicoli. Un nigeriano, con svariati precedenti penali, è stato portato al centro per il rimpatrio: sesto provvedimento firmato dalla polizia da giugno, il doppio di quelli eseguiti nel 2022. In totale, comprese tutte le forze di polizia, sono 22 i rimpatri da giugno 2023, rispetto ai 18 dell'estate scorsa.

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