Aggredito e sfregiato mentre è al bar:
colpito in faccia senza un perché

Venerdì 1 Novembre 2013 di Monica Andolfatto
Nicola Comerci
MESTRE - Stava bevendo al bar con degli amici ed è finito all’ospedale con il volto sfregiato e non sa ancora perché. «Tuttora a distanza quasi di una settimana non riesco a capacitarmi di quanto successo e mi considero miracolato se non c’ho rimesso pure l’occhio».



Nicola Comerci, mestrino, compirà 19 anni far pochi giorni e frequenta l’ultimo anno dello Stefanini. Sabato scorso verso mezzanotte e mezza si era fermato "Dal baffo", come viene chiamato confidenzialmente il locale, in via Verdi. «Eravamo all’esterno e stavo parlando con una conoscente quando incrocio lo sguardo con un ragazzo forse magrebino mai visto prima e che pare dirmi qualcosa che comunque non capisco. E all’improvviso comincia a spintonarmi. Interviene un mio amico per difendermi e si becca un pugno. Allora io reagisco e spunta un altro forse dell’Est. Ed ecco che mi fracassano sulla faccia un bicchiere preso da uno dei tavoli. Il tutto senza una parola, senza un motivo. Sono rimasto talmente intontito che non capivo più nulla e quasi non sentivo il dolore. Ho realizzato cosa fosse successo quando è arrivata l’ambulanza e mi hanno portato al pronto soccorso».



Morale della favola: nove punti di sutura sopra lo zigomo, un ematoma gigante e un male cane. Nell’immediato è intervenuta una Volante della polizia ma dei due aggressori non c’era più traccia. «Sto ancora prendendo degli antidolorifici e non sono più uscito di casa perché il gonfiore non si è ancora riassorbito. Quando starò meglio - continua Nicola - andrò a sporgere denuncia con alcuni testimoni. A quell’assalto assurdo a freddo hanno assistito almeno dieci persone. Sia chiaro non voglio che questa vicenda fornisca degli spunti per accuse a sfondo razzista. Per me quei due potevano persino venire dalla Luna, ma nessuno ha il diritto di comportarsi come hanno fatto loro».



Anche il padre di Nicola, Daniele Comerci, ex consigliere comunale, non si capacita: «Non può essere che un genitore viva la sua quotidianità con il timore e l’angoscia che il figlio rientri malmenato per essersi trattenuto a bere qualcosa in compagnia. Occorre fermare l’escalation di criminalità che rende insicura per tutti la città».
Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 07:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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