Mestre. «Ridateci il panificio». La protesta dei residenti che chiedono la riapertura dell'attività chiusa per rumori

Domenica 17 Marzo 2024 di Giacinta Gimma
«Ridateci il panificio». La protesta dei residenti che chiedono la riapertura dell'attività chiusa per rumori

MARGHERA - Due petizioni per una saracinesca abbassata. Nei giorni scorsi le serrande del panificio di Rossella Novello in via Toffoli 7 a Marghera, a cui la Procura ha posto i sigilli lunedì, sono diventate la cassa di risonanza della protesta di cittadini che chiedono la riapertura dell'attività, nata negli anni Quaranta e gestita, dal 1987, dalla famiglia Novello. Incollate sulla saracinesca, sono comparse, infatti, due raccolte di firme: una su un grande foglio che riporta la scritta: "Solidarietà. Vogliamo riaprire il panificio" e la richiesta di apporre nome, cognome, indirizzo e firma.

Richiesta cui hanno aderito più di cinquanta cittadini soprattutto di Marghera, residenti nelle strade limitrofe e non solo. Il primo firmatario, ad esempio, è Bruno Manzoni che si dichiara residente a Spinea.

LE SOTTOSCRIZIONI

Altra "veste grafica" per la seconda petizione promossa dall'associazione "Buongiorno Marghera!": nove fogli A4, posizionati uno a fianco all'altro, e riportanti la scritta: #Margherafirma accompagnata da due righe di spiegazione ("Ritengo questo panificio un servizio primario per la Cittadinanza e ne chiedo la riapertura") e dall'indicazione di porre, anche qui, nome, cognome, indirizzo e firma. I fogli presentavano, ieri, già una trentina di firme ciascuno per un totale di circa 250 sottoscrizioni. «Andremo ad aggiungere un'altra decina di fogli per la petizione. L'abbiamo pensata - sottolinea Alvise Ferialdi, presidente di "Buongiorno Marghera!" - come una sorta di muro del pianto su cui esprimere la necessità di ottenere la riapertura, di garantire il posto di lavoro alle famiglie che lavorano nel panificio, e di non vedere Marghera morire e restare senza attività produttive. Ci piacerebbe poter tappezzata tutta la saracinesca di fogli con le firme. È importante giungere ad una soluzione in tempi rapidi che tenga conto delle richieste dei residenti che hanno diritto a dormire la notte e alle esigenze dell'attività produttiva. Vogliamo che i riflettori, su questa vicenda, non si spengano».

LA CHIUSURA

Vicenda iniziata sabato della scorsa settimana quando Rossella Novello ha posto un cartello sulla porta del panificio informando la clientela che lunedì l'attività non avrebbe aperto i battenti nel rispetto del sequestro cautelare, imposto dalla Procura, cui i vicini si erano rivolti per evidenziare i rumori eccessivi prodotti dai macchinari del panificio. Vicini che, a loro volta, avevano evidenziato il disagio di notti trascorse insonni a causa dell'inquinamento acustico che è stato rilevato anche da Arpav durante i controlli disposti dalla Procura. Sta di fatto che, nei giorni scorsi, i legati della titolare hanno avviato contatti con la Procura per tentare di capire quale strada intraprendere. Per dar risposta anche alle richieste della cittadinanza che, oltre alla firma sulle petizioni, ha aggiunto anche altri due cartelli: "Abbasso chi non fa lavorare le persone. Speriamo di rivedervi presto. Noi siamo con voi".

Ultimo aggiornamento: 19:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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