Diodato in concerto a Mestre: «Con una band di fiati e archi proporrò una versione intima dei miei brani». Attesa per il cantante di Fai rumore

Martedì 20 Giugno 2023 di Gianpaolo Bonzio
Diodato in concerto a Mestre: «Con una band di fiati e archi proporrò una versione intima dei miei brani». Attesa per il cantante di Fai rumore

MESTRE - «Ho iniziato il tour da Taranto. Nella mia città in questi anni c'è una sorta di rivoluzione culturale e sono davvero tanti gli artisti, di fama internazionale, che sono stati ospitati».
Antonio Diodato, vincitore del Festival di Sanremo nel 2020, in questi giorni ha iniziato il suo lungo tour estivo che si fermerà solamente alla fine di settembre. Mesi e mesi sul palco per presentare il suo "Così speciale tour" che nasce dalla sua più recente produzione.

L'album si compone di dieci tracce che rappresentano, come spiega lo stesso musicista dieci attimi di vita, "sguardi sul mondo e tuffi negli abissi interiori per provare a riemergere con dieci fiori che profumano di vita".

A Mestre il cantante si esibirà il 27 giugno, con inizio alle 21, al Parco Bissuola.

Diodato, quanto c'è di Taranto in questo ultimo lavoro?
«Molto. Anche se magari nei testi non ci sono riferimenti specifici e diretti l'impatto di questa città è davvero decisivo. C'è sempre quel sentimento di inadeguatezza oppure la voglia di rivalsa che non manca mai. Il fatto che in città in questi anni si siano esibiti musicisti del calibro di Patti Smith, Nich Cave e Tom Morello conferma questa voglia di riscatto da parte dei suoi abitanti».

Il tour "Così speciale" che arriverà anche a Mestre che tappe farà?
«Suoneremo in molte città italiane, ma sono previste anche due date in Cina. La dimensione live è quella che preferisco, fare un tour così' lungo non mi preoccupa affatto. Anzi».

Come si struttura l'esibizione?
«Verrò affiancato dalla mia band che è composta da nove elementi compresi i fiati e gli archi. Grazie a questa formazione proporrò brani decisamente più intimi e personali passando poi a contesti più energici. Esattamente quello che caratterizza tutti i mie album che contengono entrambi questi elementi».

Stesso discorso anche per il disco "Così speciale"?
«Sì, nel senso che in questa registrazione continuo il percorso seguendo il flusso delle atmosfere dei lavori precedenti. Ho scelto canzoni che sono su di me e che parlano del mondo attorno a me. Faccio anche una riflessione profonda su quello che è accaduto nel mondo in questi tre anni. Cerco di avviare un dialogo con le persone per riflettere su quello che è successo, non solamente per quanto concerne l'emergenza covid».

Quali sono i tuoi punti di riferimento in ambito musicale?
«Per quanto concerne la mia formazione mi sono ispirato soprattutto al pop-rock inglese degli anni Novanta, ad esempio a gruppi come i Radiohead, mentre solo più recentemente ho preso in esame band storiche come i Pink Floyd. Se passiamo invece allo scenario più marcatamente italiano le mie canzoni sono influenzate da Lauzi, Endrigo, Modugno e soprattutto da Dalla e De Andrè».

Che tipo di concerto sarà quello di Mestre?
«Un concerto di impatto che sarà caratterizzato anche da diverse soluzioni. In generale voglio puntare al dettaglio del suono della band».

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