Donna trovata morta in casa al Lido, il figlio: «Non sta a voi giudicare come viveva mia madre, non era abbandonata»

Lunedì 30 Ottobre 2023 di Lorenzo Mayer
Donna trovata morta in casa al Lido, il figlio: «Non sta a voi giudicare come viveva mia madre, non era abbandonata»

VENEZIA LIDO - «Non sta a voi giudicare come viveva mia madre. Appena mi hanno chiamato sono arrivato. Dovete lasciarmi in pace, mia madre non era affatto abbandonata. Abbiate rispetto di questa situazione». Sono le uniche parole pronunciate dal figlio Giorgio, dopo la tragica scoperta della morte dell'anziana madre di 83 anni, Giovanna Toffolo, trovata senza vita nell'appartamento, un piccolo seminterrato acquistato dal figlio in lungomare Marconi 84 all'altezza dell'incrocio con via delle Alghe.

Ventiquattro ore più tardi i dubbi restano e le tinte di giallo non si sono affatto affievolite. Anzi, il mistero continua ad essere fitto. Ora l'appartamento è sotto sequestro. Il giorno dopo, nelle vicinanze del condominio che si trova di fronte allo stabilimento balneare Sorriso sembra essere tornata la normalità.

TRANQUILLITÀ APPARENTE

Una tranquillità però solo apparente. Perché in realtà nella zona non si parla d'altro. Ieri, anche vista la giornata festiva, non ci sono state novità sul fronte delle indagini: l'autopsia sul corpo della povera anziana verrà eseguita nelle prossime ore, probabilmente domani. E da lì si comincerà a capire le cause del decesso. Una morte che è ancora densa di mistero, parecchi punti sono ancora oscuri. Si vuole cercare di fare chiarezza su come siano trascorsi gli ultimi giorni di vita della donna. E soprattutto, l'elemento da verificare è come mai siano trascorsi così tanti giorni tra la morte e l'allarme che è stato dato solo sabato mattina. Esiste, dunque, una sorta di buco nero, sul quale si intende andare a fondo. Il figlio, infatti, ha sempre sostenuto che si interessava costantemente delle condizioni di salute della madre. Ci si chiede allora come mai nessuno si sia allarmato. Tutte domande che gli agenti hanno rivolto sia al figlio che ai vicini per cercare di risalire al contesto familiare della signora. I poliziotti della scientifica sono stati al lavoro più di sei ore, raccogliendo reperti e documentando con foto lo stato dei luoghi, non solo nella stanza da letto. Il corpo della povera donna appariva già in stato avanzato di decomposizione, ma non sembrano esserci, almeno ad un primo esame ancora superficiale, segni di violenza o traumi. Ma su questo punto si attende l'autopsia da parte del medico legale. In casa, a quanto pare, c'era molta confusione e questo ha reso ancor più difficile una prima ricostruzione. Due i punti fondamentali che attendono risposta: come sono andati gli ultimi giorni di vita della donna e quanto tempo è effettivamente trascorso dalla morte a sabato mattina. Sicuramente il decesso risale a parecchi giorni prima. Come già detto ieri, gli inquirenti al momento non possono escludere nessuna ipotesi. L'appartamento, a quanto pare, sarebbe stato acquistato dal figlio per la madre, appositamente senza barriere architettoniche affinché potesse essere autonoma pur avendo alcune fragilità. Giovanna Toffolo, che era arrivata al Lido da poco tempo, non era ancora riuscita ad integrarsi, usciva poco di casa.

LE DIFFICOLTÀ

E questo potrebbe avere, anche inconsciamente, aggravato una situazione già difficile. Il figlio, poi, non vive al Lido e questo ha reso più complicata l'assistenza. Nei prossimi giorni ci potrebbe essere un altro sopralluogo all'interno dell'abitazione in lungomare Marconi. I condomini sono ancora scossi. I primi ad intervenire, sabato mattina, sono stati i vigili urbani della sezione del Lido, coordinati dal vicecommissario Roberto Mayer, che poi hanno dato l'allarme alla scientifica. I poliziotti sono intervenuti con tute bianche e mascherine per l'odore che rendeva l'aria all'interno dell'appartamento irrespirabile.
 

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