LIDO - Ha rianimato una bagnante, in arresto cardiaco, mentre prendeva in sole in spiaggia sotto l'ombrellone. È accaduto mercoledì, nel tardo pomeriggio, verso le 18.30, sulla spiaggia del "Sorriso" al Lido. Il bagnino "eroe" si chiama Denis Bongiovanni e non era nemmeno in servizio in quello stabilimento balneare, ma presta servizio al Kuyaba.
Su questo la direzione della spiaggia "Sorriso" farà delle verifiche parlando con tutti i bagnini e con il personale. La cosa certa è stato raggiunto di corsa da un bagnante del "Sorriso" che chiedeva aiuto per un soccorso a una signora che era stata colta da malore. Denis Bongiovanni, 17 anni, ha conseguito il brevetto la scorsa primavera, e è alla sua prima stagione di bagnino al "Kuyaba". Non ci ha pensato due volte, ha preso la valigetta, con tutto il necessario, e si è precipitato al "Sorriso".
IL SOCCORSO
In pochi istanti ha raggiunto la terza fila degli ombrelloni fronte mare, dove la signora si trovava in uno stato di incoscienza e non rispondeva. Capita subito la gravità della situazione, Bongiovanni ha effettuato tutte le manovre salvavita. Ha praticato l'inizio della rianimazione cardiopolmonare e per due volte anche la ventilazione con mascherina. La donna, dopo le prime manovre ha dato segnali confortanti di ripresa. Nel frattempo è stato portato anche un defibrillatore, in dotazione alla spiaggia Kuyaba, mentre alcuni bagnanti hanno subito allertato il "118". All'arrivo dell'autoambulanza il bagnino ha lasciato la signore nelle mani dell'equipe del Suem, dopo averla rianimata e fatta tornare cosciente. Una tempestività che, con ogni probabilità, ha salvato la vita alla donna che poi è stata portata in ospedale per accertamenti. Ora sta bene ed è fuori pericolo di vita. Dunque una disavventura a lieto fine.
«Sono contento di essere stato utile - ha commentato con grande umiltà il giovanissimo bagnino Denis Bongiovanni - quello di aiutare le persone in difficoltà rientra nel nostro compito di bagnini. Un ragazzo è venuto a chiamarmi correndo. Io ho messo in pratica tutto ciò che ho imparato conseguendo il brevetto: le manovre di rianimazione cardiopolmonare e la ventilazione che ho eseguito, per due volte, con mascherina. Quando è arrivata l'ambulanza, dopo alcuni minuti dalla chiamata, ho lasciato ai medici il compito di proseguire. Ora spero che la persona stia bene e che si sia ripresa. Non mi sento affatto un eroe. Ho fatto semplicemente il mio dovere».