A Isola Verde la spiaggia divorata dalla mareggiata. I balneari: «Serve un piano»

Lunedì 30 Ottobre 2023 di Diego Degan
A Isola Verde la spiaggia divorata dalla mareggiata. I balneari: «Serve un piano»

CHIOGGIA - Non bastano le opere strutturali di difesa della costa e non bastano i ripascimenti: le prime vanno, comunque, fatte e non lasciate a metà, i secondi, ormai, sono necessari tutti gli anni. Dopo le mareggiate che, nei giorni scorsi, hanno colpito il litorale di Isola Verde, gli imprenditori balneari tornano a far sentire la loro voce per evidenziare i danni subiti e chiedere un piano "strategico" di interventi che tuteli, "in automatico" le spiagge e non debba essere re-inventato, volta per volta, dopo ogni mareggiata.

Qualche anno fa, a fronte degli ingenti costi dei ripascimenti, la richiesta unanime era la costruzione di opere "fisse" (dighe, pennelli, soffolte) che limitassero i danni agli arenili. Oggi anche questa pretesa sicurezza sembra essere svanita. Un intervento di ripascimento, infatti, è stato, da poco, completato a Isola Verde che, subito, un altro si rende necessario, nonostante il rafforzamento delle dighe compiuto tra l'anno scorso e quest'anno.

«Non avevo mai visto un'erosione del genere - racconta Willy Tiozzo, titolare dello stabilimento Sabbia&Sale - l'acqua è arrivata a cinque metri dal ristorante, non era mai successo. L'alta marea da giorni ci sta mettendo in difficoltà, mancano all'appello già oltre 15.000 metri cubi di sabbia e sappiamo che a novembre le mareggiate continueranno. Attendiamo le operazioni di ripascimento che sono già state avviate alle foci del Brenta e a breve dovrebbero iniziare anche nella nostra cella. Purtroppo i lavori strutturali, che al momento non toccano la nostra zona, si stanno dimostrando efficaci solo per i 15 metri a nord e a sud delle dighe, la restante parte resta scoperta». I fenomeni erosivi violenti per Isola Verde sono ormai una costante. «Isola Verde necessita di un'attenzione particolare per il problema erosione - spiega Gianni Boscolo Moretto, presidente di Gebis-Chioggia Spiagge - ben vengano le opere strutturali, ma i ripascimenti sono operazioni indispensabili ogni anno per riportare la costa alla sua fisionomia originaria. Le mareggiate di scirocco devastano l'arenile a sud di Chioggia e la presenza di dighe soffolte in alcuni punti, porta i fenomeni erosivi a manifestarsi in altri. Questa volta il peggio è toccato alla zona centrale. Chiediamo agli enti competenti, Regione e Genio civile in primis, di non abbandonare l'idea dei ripascimenti continui e di mantenere un capitolo di spesa dedicato, a prescindere dagli interventi strutturali. Chiediamo anche che le opere realizzate siano sempre collaudate. Ad esempio, la diga sommersa nel tratto a sud di Sottomarina, zona Tegnùe, non sappiamo se sia stata collaudata e siamo in attesa della chiusura del cantiere e della giusta segnalazione».

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