Nuovo inceneritore, Veritas all'attacco: «Denunciamo chi ci denigra e danneggia»

Sabato 7 Novembre 2020 di Fulvio Fenzo
Nuovo inceneritore, Veritas all'attacco: «Denunciamo chi ci denigra e danneggia»

«Altre accuse contro l'azienda e il personale che lavora quotidianamente? Basta, d'ora in poi tuteleremo il nostro operato. E non accetteremo alcuna interruzione ai servizi pubblici erogati». L'indomani del via libera all'inceneritore di Fusina, Veritas non aveva nemmeno voluto commentare.

Neanche una riga di soddisfazione, per un okay che l'azienda attendeva da mesi e sul quale si è disputato un estenuante duello arrivato fino alla campagna elettorale del settembre scorso. Ma, passati 3 giorni di attacchi ripetuti dei comitati ed anche di una (per ora) lista civica, l'azienda ambientale alza la voce e promette - come minimo - querele per tutelare la sua immagine. Fermo restando che quel passaggio sul non accettare più l'interruzione dei servizi è un chiaro riferimento ai centri sociali che, nel settembre scorso, avevano bloccato per una mattinata lo stabilimento di Ecoprogetto dove a brevissimo verrà attivata la prima delle due linee previste dell'inceneritore.


«FAKE NEWS»
«Con la fake news sul mancato lavaggio dei cassonetti, lanciata ieri dalla lista "Per Mestre e Venezia - Ecologia e solidarietà" è cominciata la campagna denigratoria nei confronti di Veritas annunciata dai comitati contrari all'impianto di Fusina - mettono nero su bianco dalla direzione di Veritas -. Reagiremo e smentiremo sempre le fake news che, da oggi in poi, saranno divulgate, documentando con foto i quotidiani lavaggi dei cassonetti, e tuteleremo in ogni sede il nostro operato e la nostra immagine. Ogni giorno nelle pagine @gruppoveritas di Instagram e Twitter è possibile verificare il livello e la quantità dei servizi di igiene ambientale».
Ma quell'isola ecologica denunciata dalla lista di Michele Boato è solo una leggera spintarella di fronte alla lotta corpo a corpo con i comitati ambientalisti. «Rivendicano di aver rallentato l'iter per le autorizzazioni all'impianto di Fusina che trasformerà in energia elettrica il Css (Combustibile solido secondario) prodotto da Veritas dal trattamento del rifiuto secco residuo raccolto nei 44 Comuni della provincia e in quello di Mogliano - riprende Veritas citando il comicato diffuso giovedì da Opzione Zero e gruppi ambientalisti di Marghera, Mestre, Venezia, Riviera del Brenta e Miranese -. L'impianto ha ottenuto il via libera non solo dalla Regione (come previsto dalle norme), ma per ben due volte anche dal Ministero dell'Ambiente, senza peraltro avere alcuna competenza in materia, chiamato in causa dagli stessi comitati. La centrale Enel Palladio di Fusina è spenta per essere trasformata a metano, quindi non utilizza più il Css di Veritas per produrre elettricità, con il nostro Css che viene portato in altri impianti in Italia e all'estero, con aumento dei costi di smaltimento (quindi delle bollette) e dell'inquinamento prodotto da centinaia di mezzi che si muovono verso gli impianti. Valutino dunque i cittadini se possa essere considerato un merito aver rallentato l'iter autorizzativo dell'impianto».
OKAY DEFINITIVO
E se la nota ufficiale finisce qui, dalla direzione di Veritas confermano che la prima linea (già pronta) dell'inceneritore ha tutte le carte in regola per essere accesa ed effettuare i primi test subito. Un'eventualità che gli ambientalisti continuavano a contestare sostenendo che non ci fossero ancora tutte le autorizzazioni della Regione. Di fatto, carte alla mano, anche il definitivo Provvedimento unico regionale è stato firmato il 22 ottobre scorso. E a questo il Css può essere bruciato.
 

Ultimo aggiornamento: 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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