CAORLE - Geloso del nuovo compagno della ex, al punto da arrivare a bruciargli l’auto: caorlotto finisce in manette.
Tutto è scaturito, secondo una prima ricostruzione, per il tentativo della ex di rifarsi una vita. Tra i due infatti il rapporto era terminato, ma a quanto pare il 30enne di Caorle non sarebbe riuscito a superare il distacco e tanto meno a sopportare che la donna avesse intrapreso una nuova relazione amorosa. Da qui sarebbe partita la serie di iniziative che l’autorità giudiziaria ora contesta a M.Z.
Screzi continui con la donna, tanto da arrivare alle condotte vessatorie, sotto forma di minacce e molestie continuate nel tempo che hanno indotto nella vittima un forte disagio. Lei però non ne voleva più sapere di quell’uomo: aveva deciso anche di rifarsi una vita, trovando un nuovo compagno che sarebbe poi finito a sua volta nel mirino del 30enne. A quanto pare infatti il caorlotto avrebbe deciso di passare a una nuova minaccia con un’azione eclatante.
Martedì notte l’ex compagno della donna sarebbe arrivato nel parcheggio di via Sile, a due passi dalla Capitaneria di Porto e del traghetto che conduce a Porto Santa Margherita, per bruciare l’auto del nuovo compagno.
La vittima aveva posteggiato la sua Citroen C3 nel parcheggio lunedì sera. Verso le 3 all’improvviso è divampato l’incendio, a quanto pare con un accelerante, che ha distrutto in pochi minuti l’utilitaria. Lì a fianco c’erano altre tre auto di altrettanti turisti arrivati a Caorle per una breve vacanza. All’arrivo di un vigilante della Axitea, che era di pattuglia, è scattato l’allarme. La Citroen stava bruciando tra fiamme altissime, tanto da estendersi alle altre tre vetture. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Portogruaro con due mezzi e i carabinieri della locale stazione. Per i pompieri non era stato semplice spegnere le fiamme, tanto da impegnarli per tre ore per mettere in sicurezza l’area. Tutto era finito sotto sequestro.
Gli investigatori hanno avviato le indagini partendo proprio dalla Citroen, scoprendo che l’incendio era di origine dolosa. A quel punto i carabinieri, su disposizione del Pm Federico Baldo della Procura di Pordenone, hanno sentito il proprietario dell’auto e la compagna, che hanno ribadito il disagio per il comportamento di M.Z. Per gli investigatori non ci sono dubbi sulle responsabilità del 30enne di Caorle. Il Gip Monica Biasutti ha quindi emesso il provvedimento cautelare dell’arresto.