​Stop alle grandi navi, 55 milioni di ristori. «Ma non bastano»

Giovedì 22 Luglio 2021 di Raffaella Vittadello
Stop alle grandi navi, 55 milioni di ristori. «Ma non bastano»
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VENEZIA - Dopo lo stop alle grandi navi, ecco i ristori per gli operatori e i lavoratori penalizzati dal blocco dell'attività crocieristica a Venezia a partire dal prossimo primo agosto.

Pur senza la firma del Ministro dell'Ambiente - come era avvenuto per il precedente provvedimento di aprile - ieri è stato dato il via libera al nuovo decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale, che istituisce un fondo di 35 milioni di euro per quest'anno, e di altri 20 per il 2022. Soldi che gli operatori hanno già definito ampiamente inadeguati (si veda il pezzo in basso) e che dovranno servire a ridurre l'impatto economico e sociale della decisione presa dal governo Draghi di proibire da agosto i passaggi delle navi da crociera di stazza superiore alle 25mila tonnellate dal bacino di San Marco e dal Canale della Giudecca che, proprio per questa ragione, sono stati dichiarati dall'esecutivo «monumenti nazionali». 


Un provvedimento, quello deciso dal governo, di cui si discuteva da anni e che era da tempo richiesto da organismi internazionali come l'Unesco (che proprio oggi si riunisce in Cina e valuterà anche la posizione di «Venezia e la sua laguna»), ma che ha comportato di fatto la momentanea cancellazione dell'attività crocieristica a Venezia. Un settore economico importante, che coinvolge circa 4500 lavoratori diretti e dell'indotto, tra agenzie di viaggio, portabagagli, spedizionieri, logistica, ormeggiatori, piloti del porto.  Questo blocco, verosimilmente, si protrarrà almeno fino al 2022, quando, come previsto dal governo, diventeranno operative le le nuove banchine per gli ormeggi delle navi da crociera previste a Marghera. Fino ad allora, inevitabilmente, l'attività croceristica in laguna sarà, se non azzerata, drasticamente ridotta. E per questa ragione i ristori previsti dal governo sono previsti in due tranche: una per il 2021 , l'altra per il 2022. Anche quella di Marghera sarà, o meglio, dovrebbe essere però una soluzione transitoria: il governo ha infatti individuato quella definitiva in un porto off shore, fuori laguna, dedicato alle grandi navi, per il quale è stato avviato un concorso internazionale di idee e la cui realizzazione ammesso che il progetto riesca mai a concretizzarsi) richiederà un cospicuo numero di anni. Nel frattempo, dal 2022, le navi da crociere che arriveranno a Venezia avranno appunto Marghera, e non più l'attuale terminal, come punto d'approdo

IL PERCORSO LEGISLATIVO

Come conseguenza del blocco che scatterà dal 1 agosto, i passeggeri delle navi da crociera potrebbero decidere di rinunciare al viaggio delusi dalla possibilità di non transitare nelle vicinanze del campanile di San Marco e dal canale della Giudecca e - come prevede il decreto- potrebbero richiedere un indennizzo. Mentre per le compagnie di navigazione sicuramente si dovranno prevedere maggiori costi legati alla riprogrammazione delle rotte. 


Il nuovo decreto, che entro 60 giorni dovrà superare l'esame di Camera e Senato, fissa con precisioni anche i nuovi parametri per le navi ritenute compatibili con il Canale della Giudecca e che potranno quindi continuare a ormeggiare in Marittima, «per assicurare l'integrità, il decoro e la sicurezza delle vie d'acqua». Queste navi dovranno avere stazza lorda inferiore alle 25.000 tonnellate, la lunghezza dello scafo inferiore a 180 metri, un'altezza (air draft) inferiore a 35 metri, con esclusione però delle navi a propulsione mista vela-motore e un impiego di combustibile in manovra con contenuto di zolfo uguale o superiore allo 0.1 per cento, che è proprio il parametro già usato nell'accordo blu flag che annualmente gli armatori si impegnano a rispettare. 


Quanto invece ai ristori, dei 35 milioni previsti di indennizzi previsti per 2021, 30 andranno per i rimborsi alle compagnie di crociera ed eventualmente ai passeggeri, mentre 5 saranno destinati in favore del gestore del terminal di approdo interessato dal divieto di transito (ovvero Venezia Terminal Passeggeri) e alle imprese che vi gravitano intorno. 
Entro sessanta giorni dal decreto saranno definiti i criteri e le modalità di utilizzo delle risorse che, in ogni caso, costituiscono il limite di spesa ed entro 45 saranno stabilite le modalità di erogazione dei contributi. Per sostenere l'equilibrio del piano economico finanziario della concessione rilasciata a Vtp l'autorità portuale potrà procedere alla sua revisione: In altre parole: come forma di compensazione a favore della società che gestisce il terminal passeggeri la concessione potrà essere allungata, anche se non si indica di quanto. Mentre il canone che Vtp versa al porto potrà essere ridotto, rateizzato o rimodulato

LA NOMINA

Come previsto infine, il presidente dell'Autorità portuale di Venezia e Chioggia Fulvio Lino Di Blasio è stato nominato commissario straordinario per la realizzazione degli approdi temporanei a Marghera e gli interventi complementari per salvaguardia Venezia e Laguna. Con l'incarico di procedere più speditamente per la sistemazione delle banchine, per le quali ci sono già consistenti finanziamenti e fissando un preciso cronoprogramma degli interventi.
 

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