VENEZIA - La gondola non è sempre stata l'imbarcazione leggera e decorata, adatta alle passeggiate romantiche: nel XVI secolo da semplice mezzo di trasporto fu adattata ad esigenze di difesa militare. Lo rivela uno studio storico di Dario Camuffo dell'Istituto di Scienze dell'atmosfera e del clima del CNR pubblicato sulla rivista Méditerranée - Journal of Mediterranean geography.
L'esigenza di difendersi e mantenere il predominio sui territori dell'Italia del Nord, spinse il Governo della Serenissima a trasformare l'imbarcazione in un mezzo di difesa agile, munito di due rostri per affondare le navi nemiche. Sono poche le fonti che documentano tale adattamento bellico, sottoposto per tutto il XVI secolo ad un vero e proprio Segreto di Stato. «All'inizio era una semplice barchetta tipo canoa, la cymbula Romana, come mostrano i mosaici del VI secolo custoditi nella chiesa di Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna, nella Basilica di San Marco a Venezia (trasporto delle reliquie del santo, XII secolo), nelle illustrazioni di alcuni codici medievali. Probabilmente i contatti di Marco Polo con la Cina hanno favorito alcune somiglianze con le barche da palude asiatiche, e le due più importanti sono l'adozione del fondo piatto, adatto per le acque poco profonde, e la cabina parasole mobile in cannucciato», spiega Camuffo.
La Storia
Fino a tutto il 1400 e i primi anni del 1500, la gondola era simmetrica, arcuata a mezzaluna, senza ferri decorativi, come si osserva nei quadri di Carpaccio, Bellini, Mansueti o nella famosa carta di Venezia a volo d'uccello di Jacopo dè Barbari.
«Martin Sanudo, cronista veneziano, nel suo Diario del 1509 testimonia che dopo la disfatta di Agnadello, nell' Arsenale di Venezia si stavano costruendo in gran segreto barche leggere per risalire il Po e l'Adige e fare incursioni belliche con razzie nel Ferrarese. Pietro Bembo e Francesco Guicciardini riferiscono che anche i cittadini veneziani erano invitati a partecipare con le loro barche ed erano autorizzati a tenere quanto riuscivano a saccheggiare. In pratica, la gondola era ritenuta la nuova arma segreta che avrebbe dovuto determinare il cambiamento delle sorti della guerra. La rinnovata forma venne ben documentata solo quando tornò la pace, alla fine del XVI secolo, come appare nei quadri di Andrea Vicentino, Leandro da Bassano, Girolamo Forabosco, Joseph Heinz il Giovane e molti altri pittori. Questa forma rimase invariata dal 1509 alla seconda metà del XVII secolo» aggiunge il ricercatore.
Alla fine XVII secolo, in tempi di pace, la gondola si è andata trasformando gradualmente per divenire la romantica barca barocca che conosciamo oggi, testimoniata dai quadri, dal Canaletto in poi, con un ferro decorativo e di bilanciamento davanti, un piccolo ricciolo a poppa e una cabina smontabile per le intemperie o la privacy. Secondo lo studioso del Cnr la mancanza di fonti a tale riguardo è ascrivibile al fatto che la gondola divenne un'imbarcazione 'da assalto', le cui caratteristiche, per il Governo della Serenissima, dovevano essere coperte da segreto militare. Le circostanze storiche si legano alla nascita della Lega di Cambrai, il 10 dicembre 1508, coalizione delle maggiori potenze europee dell'epoca, (Sacro Romano Impero, Spagna e Francia) contro la Serenissima per l'egemonia su diversi territori della penisola italiana. «Rinforzata, simmetrica, molto simile ai vascelli pirata vichingo-normanni