Ghetto: controlli antiterrorismo rinforzati con i vigili urbani, scoppia la polemica

Sabato 4 Novembre 2023 di Nicola Munaro
VENEZIA Controlli in Ghetto della Polizia Municipale


VENEZIA - In vista del sabato - giorno di festa per la religione ebraica - aumentano i controlli delle forze dell’ordine in Ghetto e nei punti sensibili di Venezia. Un rinforzo che si è anche reso necessario dopo quanto successo a Roma, dove sono state bruciate alcune pietre d’inciampo a ricordo delle vittime della Shoah, e a Parigi, dove le case di alcuni ebrei sono state dipinte con la stella di Davide, come a segnalare la presenza di fedeli.

E se anche a Venezia (e nel Veneziano) fino ad ora non si sono registrati episodi simili e la tensione è sotto controllo, i pattugliamenti delle forze dell’ordine sono stati intensificati soprattutto nei giorni di festa e nei confronti di personalità di rilievo della comunità ebraica veneziana. 


GLI ACCERTAMENTI
Coordinate dalla questura di Venezia, le varie forze dell’ordine stanno setacciando anche i profili social e i canali, soprattutto Telegram, alla caccia di eventuali episodi rivendicati o di appuntamenti dati per manifestazioni che possano, in qualche modo, alzare il livello d’allerta. E il sabato è uno dei giorni più sensibili. Già da ieri sera, infatti, pattuglie di militari, carabinieri, agenti di polizia locale, guardia di finanza e polizia passeggiavano tra le calli del Ghetto, con camminate sempre più frequenti davanti alla sinagoga, come anche richiesto da Questura e Prefettura.


LA POLEMICA
Ma i servizi antiterrorismo diventano anche il perno di uno scontro tra i sindacati e il comando della polizia locale di Venezia. Il motivo del contendere è l’utilizzo dei vigili urbani nel presidio dell’area del Ghetto. A lanciare il sasso è il Sulpl, il Sindacato unitario lavoratori di polizia locale, che in una nota punta l’uso degli agenti della locale in un territorio che non compete loro e che, sostiene il Sulpl, è “senza riconoscimento dello status giuridico”, in pratica - dicono - non potrebbero farlo. Parla di “uso improprio” della polizia locale anche il segretario generale dell’UilFlp Veneto, Mario Ragno, in una lettera inviata al prefetto e al questore nel quale chiedere un confronto sui servizi antiterrorismo dei vigili urbani, causa di mal di pancia nel corpo della Municipale. “La polizia locale - scrive Ragno - non è forza di polizia e solo la legge, come nel periodo Covid, può assegnare eccezionalmente compiti di ordine pubblico. Non può certo farlo un funzionario di Stato, un sindaco, un prefetto o un questore”.


LA REPLICA
«Chi parla - commenta Marco Agostini, comandante della polizia locale di Venezia - non conosce l’articolo 5 della legge istitutiva che stabilisce come gli uomini e le donne della polizia locale siano agenti ausiliari di pubblica sicurezza». E a chi contesta l’uso di armi speciali, Agostini risponde: «Si tratta di armi di sparo comune ma che sono fatte per agevolare il tiro a distanza. Non sparano a raffica come le mitragliette. Non parlerei poi di “uso improprio” - conclude - Tutti gli agenti che partecipano sono stati regolarmente formati».
 

Ultimo aggiornamento: 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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