Fincantieri, tolleranza zero: Green pass obbligatorio per tutti, anche per l'indotto

Giovedì 14 Ottobre 2021
Fincantieri, tolleranza zero: Green pass obbligatorio per tutti, anche per l'indotto

Tolleranza zero. Fincantieri nei suoi stabilimenti da domani adotterà questo modo di operare così eviterà in partenza ogni tipo di problema con i lavoratori, vaccinati o meno che siano. Al momento, infatti, è più l'attesa dell'incognito che la reale possibilità del caos a far paura nelle aziende private e pubbliche di tutta Italia. Domani sarà il giorno fatidico dell'entrata in vigore dell'obbligo di green pass per tutti i lavoratori e solo da domani si comincerà a capire cosa accadrà. Ci sono, però, aziende che più di altre hanno il polso della situazione perché sono talmente grandi e importanti da essere presenti un po' in tutta Italia, come il caso di Fincantieri, il colosso italiano che costruisce navi di ogni genere, da crociera, cargo, militari, per ricerche scientifiche o per la costruzione di piattaforme petrolifere in mezzo al mare. 
Nei suoi stabilimenti il Gruppo dà lavoro a decine di migliaia di persone, tra diretti e indotto, imprese terze che spesso hanno come manodopera dipendenti stranieri e controllarli è ancora più complesso anche perché, tra di loro, ci sono i vaccinati con lo Sputnik russo al momento ancora non riconosciuto dall'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali.

Ebbene da domani Fincantieri rinforzerà tutte le portinerie delle sue realtà produttive e, prima ancora di arrivare a passare il badge di riconoscimento sotto al lettore, ogni lavoratore, diretto o di imprese in appalto, dovrà esibire il Green Pass agli addetti della vigilanza, e questo avverrà naturalmente all'entrata di tutti i turni. Non saranno, insomma, controlli a campione ma saranno sistematici e diventeranno come nuovi cancelli da varcare per ogni lavoratore. Chi ha il passaporto vaccinale entrerà, chi non ce l'ha starà fuori. 


LE STIME

Solo a partire da domani, dunque, e probabilmente nel giro di una settimana l'Azienda potrà avere un quadro complessivo della situazione ed eventualmente prendere le misure necessarie, anche se già adesso ha delle stime, basate su vari fattori come i controlli già in atto da tempo dei green pass per l'accesso alle mense, stime che parlano di circa un lavoratore su quattro senza certificato verde, una media del 20% che può scendere fino al 12% per i dipendenti diretti e al 15% per quelli delle ditte terze. E se i lavoratori senza green pass dovessero essere troppi? Allora servono i tamponi, e i Sindacati da tempo hanno lanciato l'allarme non tanto per Fincantieri ma per tutte le realtà lavorative sia pubbliche sia private: «Da parte nostra stiamo cercando di siglare degli accordi in modo da riuscire ad offrire test gratuiti, tamponi, ai dipendenti per mettere tutti in condizione di poter lavorare senza discriminazioni e nel massimo rispetto delle opinioni personali - spiega Diego Panisson, segretario Uil Metalmeccanici di Venezia -. Avevamo lanciato l'allarme subito sui rischi di scelte così ambigue da parte del Governo: le farmacie sono già sommerse da richieste di tamponi, e da domani l'intero servizio potrebbe essere a rischio e con tutta probabilità molte aziende non saranno in grado di avere una vera continuità produttiva».

LA LETTERA

Ben prima ancora dei sindacati era intervenuto l'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono: lo scorso gennaio aveva scritto una lettera al commissario per l'emergenza Covid affermando che il Gruppo era pronto a vaccinare a sue spese i dipendenti considerandolo un gesto di civiltà oltre che per assicurare la continuità produttiva degli stabilimenti. E a fine luglio, a Marghera durante la presentazione della nuova nave da crociera Rotterdam, aveva aggiunto che «ci sono molte polemiche tra pro-vaccino e contro-vaccino in tutto il mondo ma se c'è una cosa che non ci possiamo permettere è che la pandemia riprenda con la virulenza di prima chiudendoci in casa, sarebbe la fine». (e.t.)
 

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