Pamela, la 35enne veneziana uccisa con il compagno in Messico: i primi indizi per incastrare il clan del duplice omicidio

Mercoledì 7 Febbraio 2024 di Davide Tamiello
Pamela, la 35enne veneziana uccisa con il compagno in Messico: i primi indizi per incastrare il clan del duplice omicidio

VENEZIA - Una pista c'è. Il fascicolo dell'omicidio di Pamela Codardini e del compagno Juan Yair è stato inserito dai detective della Aei (l'Agenzia investigativa dello Stato) in una indagine più allargata che comprenderebbe altri 9 delitti, avvenuti nello stesso fine settimana dell'agguato ai due fidanzati, sabato 27 gennaio, nelle varie regioni dello stato di Oaxaca. Come riportano i media locali, la Aei avrebbe «già degli indizi» e spererebbe di «ottenere dei mandati di arresto» quanto prima. Un barlume di speranza per i famigliari della 35enne di Favaro Veneto (Venezia), partiti per il Messico anche per organizzare le pratiche del rientro della salma con l'ambasciata italiana. «La sede dell'ambasciata - fanno sapere dall'Unità di crisi del Ministero - è stata informata del decesso della connazionale e del suo compagno, cittadino messicano, dal fratello della signora
Codardini.

In seguito a questo primo contatto l'ambasciata si è attivata, d'accordo con la console onoraria d'Italia a Oaxaca, con la procura locale per richiedere informazioni e procedere al riconoscimento della salma. L'ambasciata si è tenuta in costante contatto con i famigliari della signora Codardini». Bisognerà attendere il nulla osta delle autorità messicane, vincolato ovviamente al proseguo delle indagini. Dovrebbe essere, comunque, questione di giorni.

MOVENTE CHIARO

Sul movente le autorità locali sembrano avere le idee abbastanza chiare: quel sabato pomeriggio alle 18.30, nel negozio di pipe e tabacchi gestito dalla coppia, il Mr Green The Smoke Shop di Ocotlan de Morelos, cittadina con poco più di 21mila abitanti, è andato in scena un regolamento di conti tra narcotrafficanti. Il compagno della giovane, Juan Yair detto "El Yayo", 29enne messicano, secondo gli inquirenti sarebbe stato l'astro nascente del cartello Los Medina, braccio destro e sicario di fiducia del boss Alberto Jaime "El Piolin". Il capo del cartello si era suicidato lo scorso 22 ottobre nel bagno del ristorante dove gli uomini della Guardia Nazionale e dell'esercito messicano lo avevano rintracciato e circondato. Da quel momento, a quanto pare, sarebbe cominciata a caduta una spirale di violenza senza fine: solo nella piccola cittadina di Pamela e Juan, negli ultimi mesi, si erano contati due omicidi a settimana. Veniamo al lato negativo della medaglia: se da un lato l'agenzia investigativa dello Stato parla di indizi e possibili mandati di arresto, dall'altra sta di fatto, come riportano sempre i media locali che la percentuale di omicidi risolti (vista anche la mole di delitti) è estremamente bassa. Tra i casi che non hanno mai visto la luce c'è anche quello dell'ex marito di Pamela, Alex Bertoli: il giovane cuoco goriziano, la sera del 3 maggio 2013, venne attirato in spiaggia e poi torturato e bruciato vivo. Un giallo che non ebbe mai soluzione: i responsabili non vennero mai individuati. Pare che il 28enne, all'epoca titolare di una pizzeria di un paesino sulla costa del Pacifico, Mazunte, avesse contratto dei debiti con qualcuno di decisamente pericoloso.

L'OMICIDIO

Pamela Codardini sarebbe, nella prima ricostruzione degli inquirenti, una vittima collaterale della spedizione punitiva. L'obiettivo del commando era, con ogni probabilità, il compagno: gli assassini l'avrebbero uccisa per non lasciare testimoni. Commando non è una parola casuale: il medico legale ha accertato che i cadaveri riportavano fori in entrata e in uscita di colpi sparati con armi d'assalto. I bossoli rinvenuti sul luogo e repertati dalla scientifica sono risultati infatti calibro 223 utilizzati per i fucili da guerra. E pare ci fosse pure una pistola calibro 9 appoggiata sopra un tavolo. La perizia balistica dovrà stabilire se quell'arma fosse di Juan. Una pistola che, però, il giovane messicano non avrebbe fatto in tempo ad utilizzare per difendersi.

Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 10:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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