MESTRE - Si chiama ECG1M e significa elettrocardiogramma in un minuto. Senza spogliarsi, senza stendersi su un lettino, senza farsi attaccare neanche un tubo al torace. Ebbene, tutto questo adesso è possibile grazie a un macchinario già brevettato, già testato e validato, praticamente con tutte le carte in regola, tanto che si sta aspettando la marchiatura CE. Dopodiché potrà essere prodotto, commercializzato e, soprattutto, usato. Come? In un modo semplicissimo: infilando le mani in una scatola e aspettando un minuto. Dove? Ovunque. Perché il vantaggio di questo macchinario è che può essere posizionato nelle piazze, nei centri commerciali, ovviamente anche nelle farmacie. E proprio nelle farmacie, nel caso i valori si rivelassero anomali, con la stessa macchina si potrà eseguire un elettrocardiogramma classico. Ma se è così facile, perché ancora non si vede in giro? Perché serve che qualcuno lo produca e lo commercializzi, operazione che l'Associazione Amici del Cuore di Mestre - che ha finanziato le spese per gli esami di certificazione - non è in grado di compiere da sola.
L'IDEA
Il progetto è di una start-up veneziana formata da Oreste Venier, fisico con specialità in fisica sanitaria, e da Filippo Dianese con il sostegno degli Amici del Cuore presieduti da Marilena Maffei.
IL CONFRONTO
Ma funziona? Spiega Fausto Rigo, cardiologo a Villa Salus: «Lo scopo di questa macchina è velocizzare e semplificare una analisi elettrica del cuore, soprattutto mirata all'individuazione delle aritmie. L'originalità è che ha una tecnologia innovativa in grado di rilevare una traccia senza costringere la persona a spogliarsi e senza i quattro elettrodi periferici e i sei sul torace. Noi l'abbiamo provata a Villa Salus e l'abbiamo validata: cioè abbiamo fatto due elettrocardiogrammi, quello classico e con questo apparecchio: la sovrapposizione è precisissima. Ma l'aspetto interessante è che è possibile la refertazione da remoto dei tracciati e qui in Villa Salus c'è la disponibilità a fare questo lavoro». Perché un conto è infilare le mani nel macchinario e avere il referto, ma se l'esito - anche se negativo - non viene letto da un medico è praticamente inutile. «Ne abbiamo già parlato con i medici di medicina generale - sottolinea Rigo - mancano alcuni passaggi tecnici di affinamento, ma ormai ci siamo». Purché qualcuno - imprenditori, associazioni, gli stessi enti pubblici - facciano costruire questo ECG1M.