Dodicenne pestato a sangue con calci
e pugni da baby-bulle, nessuno interviene

Domenica 18 Marzo 2012 di Raffaella Ianuale
(archivio)
VENEZIA - Aggredito a calci e pugni da tre ragazzine di qualche anno pi grandi di lui. Un pestaggio in piena regola con un giovane che lo teneva fermo e le ragazze che infierivano fino a ridurgli il volto ad una maschera di sangue.



All’ospedale gli hanno riscontrato la frattura del setto nasale e numerose contusioni al viso. All’inizio si temeva anche per l’occhio, ma alla fine si è riscontrato che erano solo ematomi. Vittima dell’aggressione un ragazzino africano di 12 anni. A ricostruire la sequenza di violenza alla mamma e ai carabinieri è stato lo stesso giovane, malgrado in molti abbiano assistito alla scena. Perché il tutto è successo domenica 11 marzo, alle cinque del pomeriggio, in piazza Fermi a Spinea dove erano allestite le giostre per la festa patronale.



A rendere pubblico il grave fatto Susanna Coen Cagli del Centro di ascolto del Comune di Spinea. Attraverso il Centro da tempo segue la mamma del bambino, giunta in Italia quattro anni fa come profuga politica, e ora anche il piccolo che solo cinque mesi fa ha raggiunto la mamma. «È un grave episodio di bullismo - dice Susanna Coen Cagli - un fatto veramente doloroso contro un ragazzino spaventatissimo che ne ha già passate tante e questa proprio non ci voleva. Sento il dovere di parlarne per sollecitare una riflessione, una solidarietà e una comprensione umana. In molti hanno assistito alla violenza eppure nessuno è intervenuto in aiuto della vittima».



Ed ecco come sarebbero andate le cose. Il 12enne domenica scorsa con la sua bici è andato nella piazza di Spinea per vedere le giostre. Delle ragazzine, di poco più grandi di lui, gli hanno tolto il cappellino. Lui pensava scherzassero. Poi gli hanno chiesto due euro per restituirglielo e il 12enne ha detto di non avere denaro. Così hanno iniziato a colpirlo. «Mio figlio mi ha detto che prima gli hanno tirato un pugno in faccia - raccolta la mamma del 12enne - erano tre ragazzine e un ragazzo. Lui è caduto a terra e poi il ragazzo lo ha tenuto fermo, mentre le ragazze lo colpivano con calci e pugni. Appena sono fuggite mi ha telefonato e io sono corsa lì e ho chiamato i carabinieri».



La mamma ha portato il figlio all’ospedale di Mirano: gli hanno riscontrato la frattura del setto nasale e mercoledì è stato operato, oltre a numerosi lividi sul viso, specie ad un occhio. Non volevano derubarlo, il 12enne aveva cellulare e bici, è stato un atto di prevaricazione, di bullismo. «Mi viene un po’ di rabbia - continua la mamma - in piazza a Spinea c’era tanta gente e nessuno è intervenuto per difendere questo bambino a terra con il viso sanguinante».
Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 16:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci