Venezia. Cresta sui biglietti per San Marco, in arrivo la decisione sui sei dipendenti infedeli: ipotesi denuncia o risarcimento

Domenica 3 Settembre 2023 di Nicola Munaro
Venezia. Cresta sui biglietti per San Marco, in arrivo la decisione sui 6 dipendenti infedeli: ipotesi denuncia o risarcimento

VENEZIA - Lo stallo si risolverà entro metà settembre: la data non c’è ancora, ma il Consiglio della Procuratoria di San Marco non ha alcuna intenzione di prolungare i tempi e vuole chiudere il prima possibile il caso dei sei bigliettai licenziati perché si intascavano i soldi dei ticket d’ingresso in Basilica e al Campanile.

La parola fine si scriverà nella prossima riunione del Consiglio, che si terrà nelle prossime due settimane. Sul tavolo ci sarà la decisione se denunciare in Procura i sei o chiedere loro un risarcimento. Ma sono attese anche eventuali mosse dei bigliettai, che potrebbero impugnare i licenziamenti di fronte al tribunale del lavoro.

NUOVE ASSUNZIONI

Nell’attesa di ciò che sarà, a San Marco sono già cominciati i colloqui per l’assunzione di nuovo personale da inserire nelle biglietterie. Assunzioni che avvengono sulla falsariga di quanto succede nelle aziende private e non nel pubblico. Niente bandi o concorsi, quindi, ma autocandidature. Per essere dipendenti, quindi, serve mandare un curriculum in Procuratoria, candidandosi al ruolo di Guardiano. Proposte che vengono poi prese in considerazione quando si libera un posto o quando c’è necessità di aumentare il personale. I candidati passano attraverso un colloquio e alcuni test attitudinali sulle proprie competenze informatiche, linguistiche e nel rapporto con le persone e in base ai risultati, i neo-assunti vengono indirizzati nel posto a loro più congeniale. Ma dei molti curriculum che arrivano con costanza in Procuratoria, quasi tutti di veneziani residenti in città, sono in pochi a entrare. Tanto che le stesse auto-candidature diventano il bacino dal quale pescano le chiese di Venezia alla ricerca di persone da inserire come sacrestani o aiutanti dei sacerdoti. 

COSÌ SI È ALZATO IL VELO

L’indagine interna comincia a febbraio 2023 quando qualcosa inizia a non tornare nel rendiconto tra i biglietti staccati e i soldi incassati. È lì che la Procuratoria incrocia gli ammanchi evidenti con i turni alle biglietterie, scoprendo i nomi dei sei bigliettai infedeli che vengono quindi messi sotto la lente d’ingrandimento. Loro, convinti di non essere scoperti, continuano nel raggiro. Fanno pagare categorie esenti, come i disabili, gli accompagnatori e i bambini. Nel mirino anche i turisti stranieri, meno informati sui prezzi degli ingressi a San Marco e al Campanile e i gruppi per i quali viene staccato un biglietto unico mentre allo stesso tempo sono emessi (ma non venduti) biglietti che vengono tenuti buoni per altri visitatori. Poi ingressi pagati a fronte di biglietti omaggio, con gli euro dei turisti che così non passavano in cassa ma finivano nelle tasche dei bigliettai. Che nelle giornate di buon guadagno riuscivano a racimolare anche 500 euro dalla cresta sui biglietti. Ed è un sistema andato avanti per mesi: ecco come si è arrivati al buco di quasi 100 mila euro, tutti soldi che sarebbero dovuti finire a sostegno del patrimonio marciano ma hanno. invece, ingrassato i portafogli di sei bigliettai.

Ultimo aggiornamento: 20:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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