Covid, quanto costa al Veneto? Quasi 2 miliardi. L'annuncio: 107 milioni alle Ulss. Zaia: «La spesa continua»

La Regione suddivide i rimborsi ottenuti per i costi sostenuti dalle aziende nel 2021

Domenica 1 Maggio 2022 di Angela Pederiva
Virus, quanto costa al Veneto? Quasi 2 miliardi. L'annuncio: 107 milioni alle Ulss. Zaia: «La spesa continua»

Il conto del Covid per il Veneto sfiora i 2 miliardi di euro. L'ammontare è stato quantificato venerdì dal direttore generale Luciano Flor: «L'importo va un po' ripulito da alcune forniture gratuite che abbiamo ricevuto, nel frattempo aspettiamo ancora dallo Stato il rimborso di 600 milioni per le spese sostenute nel 2021». Ma ieri il presidente Luca Zaia ha dato un aggiornamento della contabilità, annunciando l'erogazione di 107 milioni alle Ulss: «Dopo un lungo negoziato col governo abbiamo ottenuto somme ingenti, che pure non basteranno».


LA DELIBERA
Proposta dall'assessore regionale Manuela Lanzarin, la delibera approvata dalla Giunta ha assegnato e suddiviso 107.813.000 euro, destinati a coprire i maggiori esborsi affrontati a causa dell'emergenza Coronavirus.

Circa due terzi del trasferimento (69.126.000 euro) andranno alle aziende sanitarie e ospedaliere pubbliche, mentre il restante terzo (38.687.000 euro) finirà alle strutture private convenzionate. Nel dettaglio, per quanto riguarda la sanità pubblica, questo è il riparto: Ulss 1 Dolomiti 2.482.875 euro; Ulss 2 Marca Trevigiana 9.178.696; Ulss 3 Serenissima 12.113.410; Ulss 4 Veneto Orientale 2.995.288; Ulss 5 Polesana 2.926.940; Ulss 6 Euganea 8.452.889; Ulss 7 Pedemontana 3.545.083; Ulss 8 Berica 5.617.938; Ulss 9 Scaligera 12.029.180; Azienda ospedaliera di Padova 6.181.050; Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona 3.567.859; Istituto Oncologico Veneto 35.360 euro. Quanto al privato convenzionato, a ricevere i ristori saranno i centri così distribuiti fra i vari territori: Belluno 323.998 euro; Treviso 5.422.001; Venezia 9.562.600; Veneto Orientale 1.141.481; Rovigo 1.394.176; Padova 4.302.973; Pedemontana 336.000; Vicenza 2.467.500; Verona 13.736.489.


IL PORTAFOGLIO
Questi trasferimenti si aggiungono ai precedenti, pari a 168.835.000 euro, sempre derivanti da stanziamenti dello Stato ottenuti dalle Regioni, al termine di trattative che dovranno proseguire. I fondi finora incassati si riferiscono infatti al 2021, ma il Servizio sanitario regionale sta continuando a gestire la pandemia anche in questo 2022, «spendendo quotidianamente cifre rilevanti e aggiuntive rispetto ai costi della gestione ordinaria», rimarca Zaia. «La scelta che abbiamo fatto fin dall'inizio, e che confermiamo finché non sarà tutto finito, è comunque una sola: spendere tutto quello che serve per la migliore assistenza alle persone. E poi lo Stato, come peraltro ha già fatto, dovrà rimettere mano al portafoglio», aggiunge il governatore. Sempre ieri il centro studi di Unimpresa ha stimato in oltre 1.008 miliardi di euro per il 2022, cioè 40 miliardi in più del 2021, il totale delle uscite dal bilancio dello Stato, comprese quelle di Regioni e Province, spinte proprio dall'emergenza Covid. «Facciamo ogni sforzo assicura Lanzarin per far arrivare ai centri di spesa nel minor tempo possibile i finanziamenti che arrivano dal Governo. Anche in questo caso, la ripartizione è stata effettuata valutando le esigenze esposte da ogni territorio, il surplus di lavoro, il maggior impegno del personale, l'utilizzo dedicato di dotazioni tecnologiche e farmaceutiche».


LE LISTE D'ATTESA
Nell'ambito dell'operazione, la Giunta ha anche deciso di accantonare 34,5 milioni, per dirottarli sulla maxi-campagna di recupero delle liste d'attesa. Con un'altra delibera, è stato invece approvato un nuovo contributo straordinario di 11,4 milioni per i centri di servizio per le persone non autosufficienti, così da compensare il calo delle presenze dovuto al virus.

Ultimo aggiornamento: 16:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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