​Ecatombe a Mira nel 2020. Decessi aumentati del 30%

Sabato 13 Febbraio 2021 di Luisa Giantin
Ecatombe a Mira nel 2020. Decessi aumentati del 30%

MIRA La pandemia ha colpito Mira soprattutto nella seconda ondata del virus, ed il 2020 ha registrato un incremento di decessi del 30%.  «Una situazione che nessuno poteva immaginare commenta il sindaco Marco Dori e che ha colpito particolarmente la frazione di Oriago.

Un nuovo triste scenario che oltre a farci riflettere sul contesto che stiamo vivendo, ci ha costretto, come amministrazione comunale, a modificare anche alcuni indirizzi di programmazione». I dati raccolti dal primo cittadino parlano chiaro. Mira, il comune più popoloso della Riviera del Brenta ed il terzo comune della provincia veneziana, con circa 39 mila abitanti, ha registrato nel 2018 374 decessi, nel 2019 sono stati 366 e nel 2020 il dato è salito a 462 decessi. Circa 100 morti in più rispetto al trend abituale. Un altro dato significativo è il numero di decessi per covid, che, secondo i dati forniti dall'Ulss 3 Serenissima, nel 2020 sono stati 56.

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«Un incremento della mortalità legata alla pandemia, ma non solo - sottolinea Dori. Pensiamo solo al problema di non poter garantire le cure o le attività di prevenzione durante il lockdown con gli ospedali in emergenza e il rischio di nuovi contagi». 


Mira, il primo comune colpito dal virus in provincia di Venezia, il 21 febbraio, con Mario Veronese, 67 anni, di Oriago, deceduto poi il 1 marzo, nella prima ondata dalla pandemia non ha subito particolari picchi di decessi. Ad aprile dello scorso anno era lo stesso sindaco Dori che sottolineava come i dati sulla mortalità andavano letti in modo più ampio. 


«Lo scostamento di quest'anno (il 2020 ndr) rispetto agli anni precedenti è minimo sottolineava Dori lo scorso aprile - ma non va dimenticato che questi numeri sono tali perché da oltre due mesi sono state adottate drastiche misure per il contenimento del contagio». 


TRISTE QUADRO

Un quadro completamente cambiato invece durante la seconda ondata, che a Mira, ha colpito con particolare aggressività a dicembre e soprattutto tra gennaio e la prima settimana di febbraio. Dal 1. gennaio di quest'anno alla prima settimana di febbraio i decessi per Covid registrati dall'Ulss 3 Serenissima a Mira sono stati 44, più o meno uno al giorno, colpendo anche intere famiglie, come quella del falconiere Ivan Busso, 42 anni, deceduto per le conseguenze legate al Covid seguito dai genitori, Gianni e Gina Smerghetto rispettivamente di 72 e 65 anni, di Malcontenta o i coniugi Vanzan di Mira Vecchia Giuseppe Bepi, 94 anni, e Candida Martin 88 anni.
«Oriago è stata la frazione più colpita spiega il sindaco Dori al punto che abbiamo dovuto affrontare anche un'altra emergenza, oltre a quella sanitaria, ovvero le adeguate sepolture. La programmazione cimiteriale prevedeva un ampliamento di circa 100 loculi e altrettanti ossari nel camposanto di Oriago. Purtroppo la nuova ondata del virus ci ha costretto come amministrazione a intervenire con un nuovo provvedimento di emergenza che prevede la costruzione, in tempi brevissimi, di ulteriori 80 nuovi ossari».

Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 09:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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