Veneto e Fvg restano Gialli, Trentino arancione e l'Alto Adige si autoproclama rosso Mappa Ma fa paura il 20% dei casi con mutazioni

Sabato 13 Febbraio 2021
Veneto e Fvg restano Gialli, Trentino arancione e l'Alto Adige si autoproclama rosso
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Per un'altra settimana, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia rimangono gialli, mentre il Trentino diventa arancione come l'Alto Adige, che però si era già autoproclamato rosso.

Ecco come si colora il Nordest, in forza del verdetto pronunciato ieri dalla cabina di regìa e relativo al periodo che andava dal 1° al 7 febbraio. A preoccupare anche a queste latitudini, però, è la diffusione delle mutazioni: «Quasi il 20% dei 182 tamponi sequenziati presenta la variante inglese», ha annunciato il governatore Luca Zaia da Venezia, dopo che già da Trieste erano emersi 17 esiti di quel tipo.

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Veneto giallo

Per quanto riguarda il Veneto, gli algoritmi hanno incrociato la probabilità di diffusione «bassa» con la valutazione di impatto «bassa», per cui «bassa» è risultata anche la classificazione complessiva del rischio, malgrado la segnalazione di un'allerta sul piano della resilienza territoriale, per la diminuzione sotto il 90% della quota di tracciamento dei contatti. Nello specifico, sono stati osservati una flessione nell'andamento dei casi e dei focolai (anche se l'Rt è salito da 0,63 a 0,71), nessun sovraccarico dei reparti ospedalieri (tassi di occupazione al 15% in Terapia intensiva e al 19% in area non critica, a fronte di soglie rispettivamente del 30% e del 40%), una riduzione del rapporto fra positivi e tamponi (anche fra i soli molecolari è ulteriormente calato dal 5,2% al 4,6%), un altro abbassamento dell'incidenza settimanale dei contagi ogni centomila abitanti (da 113,09 a 93,77). 

Friuli Venezia Giulia Giallo

Quanto al Friuli Venezia Giulia, la probabilità di diffusione «bassa» si è intersecata con una valutazione di impatto «alta», determinando una classificazione complessiva di rischio «moderata ad alto rischio di progressione», pur senza l'indicazione di allerte a livello di resilienza territoriale. A scongiurare l'arancione, malgrado un'incidenza dei contagi superiore a 50 ogni centomila abitanti, è stata l'indicazione di uno scenario di trasmissione pari a 1: questo incastro determina infatti il giallo. Nel dettaglio, sono stati riscontrati una contrazione nell'andamento dei casi e dei focolai (con un calo dell'Rt da 1,03 a 0,98), il superamento del tetto di occupazione dei posti in letto in Terapia intensiva (cresciuto al 38%) mentre in area non critica è sceso al 39%, un'ulteriore diminuzione del tasso dei positivi sui test (anche fra i soli molecolari è sceso dal 12% al 10%), una nuova riduzione dell'incidenza settimanale dei contagi ogni centomila abitanti (da 222,93 a 185,04). 

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LE ORDINANZE

Sullo sfondo di questi numeri, restano in vigore in Veneto e in Friuli Venezia Giulia le ordinanze giallo plus, che in particolare incidono sulle consumazioni di alimenti e bevande. Sono invece in arrivi i nuovi provvedimenti riguardanti la ripresa degli impianti di risalita, che però scatterà dopo il ponte di Carnevale. Zaia ha rinviato alla settimana prossima pure la riflessione sulle scuole superiori al 50%: «Vedremo i con i dati alla mano». 


IL BOLLETTINO

A proposito di numeri, quelli del doppio bollettino veneto di ieri indicano 636 nuovi contagi (320.484 dall'inizio) e altri 32 decessi (9.487 in tutto), con 1.461 ricoverati in area non critica e 152 in Terapia intensiva (compresi i negativizzati). L'unica rilevazione friulgiuliana mostra 290 infezioni (71.575 il totale) e 12 vittime (2.671 la conta complessiva), con 64 pazienti intubati e altri 440 degenti.
A.Pe.

Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 09:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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