MESTRE - «Ci sono tante persone perbene che non possono essere ostaggio di strafottenti che usano la zona della stazione e le vie Cappuccina e Piave per rubare, spacciare e rapinare».
«Ultimamente i commercianti bengalesi stanno subendo violenze, aggressioni e minacce - racconta - spesso non fanno nemmeno denuncia. Mi hanno chiesto di fare qualcosa, così mi sono confrontato con le realtà attive nel territorio ed è nata questa iniziativa». Hanno dato il loro appoggio al corteo autorizzato il Gruppo di lavoro di via Piave, i commercianti e i titolari dei bar che si affacciano lungo la via e l'associazione Viva Piraghetto. Ormai la violenza è all’ordine del giorno e la percezione dell’insicurezza e della paura è diffusa in quest’angolo di città.
Gli episodi violenti
Si va dall’accoltellamento del titolare bengalese del Caf di via Piave 109 che si è rifiutato di sottostare all’ennesima rapina di soldi e cellulare da parte di un africano, allo spaccio negli androni dei grandi condomini che si affacciano su via Cappuccina e Rampa Cavalcavia, fino alla signora di 80 anni scippata e buttata a terra in via Piave all’altezza di via Montenegro in pieno giorno. Tre episodi successi in una settimana, gli ultimi però di una lunga serie che vede sempre coinvolta l’area racchiusa tra la stazione dei treni, il rione Piave e via Cappuccina.
«La nostra manifestazione di domenica è pacifica - continua Prince - non è contro qualcuno o contro le istituzioni. Non ce l’abbiamo con il Comune, la questura o il prefetto. Anzi vogliamo solo che a seguito degli ennesimi atti violenti si faccia qualcosa per risolvere la situazione. Chiediamo più sicurezza, più controlli e pattuglie fisse di polizia locale». Dopo aver attraversato Mestre, partendo dalla stazione, il corteo si fermerà quindi in piazzetta Coin: «Qui - conclude l’organizzatore - raccoglieremo le testimonianze e anche le proposte dei cittadini, che poi avanzeremo alle istituzioni».