Coronavirus. Bagnini senza salvagente: «Esclusi dai 600 euro»

Mercoledì 22 Aprile 2020 di Giuseppe Babbo
Coronavirus. Bagnini senza salvagente: «Esclusi dai 600 euro»

CAVALLINO/JESOLO - «Assistenti ai bagnanti esclusi dal bonus dei 600 euro». Si allarga la protesta per i lavoratori stagionali esclusi dal bonus legato all'emergenza Covid-19. In questo caso si tratta dei bagnini di salvataggio che prestano servizio sulle spiagge e piscine del litorale. Circa 200 quelli esclusi tra Cavallino-Treporti e Jesolo, tutti ad oggi esclusi dal contributo per colpa del codice Ateco, una combinazione di lettere e numeri che viene attribuita alle aziende dalla Camera di Commercio nel momento della loro apertura.

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«In questo modo però commenta William Dalla Francesca, titolare della ditta Wela, che si occupa del servizio di salvataggio nel litorale si viene a creare una disparità di trattamento perché ci sono alcuni bagnini, dipendenti di una ditta che ha un altro codice Ateco (perché oltre a svolgere servizio di assistenza bagnanti, gestisce in modo diretto una struttura ricettiva), hanno ottenuto il bonus. Questo configura un ingiustificato vantaggio per gli assistenti ai bagnanti che, pur lavorando con le stesse mansioni, sono assunti da tale ditta rispetto a quelli assunti dalle altre società che svolgono solo il servizio di salvataggio. Ne deriva che, ad esempio, gli assistenti di una torretta di Jesolo, ottengono il contributo mentre i colleghi della torretta a fianco (dipendenti di altra ditta) non lo ottengono pur avendo lavorato gli stessi mesi nel 2019, con lo stesso contratto, lo stesso orario e facendo lo stesso lavoro». 

DOPPIO APPELLO
Da ciò l'appello del responsabile della ditta, che si è rivolto al Governatore Luca Zaia e al sindaco di Cavallino-Treporti Roberta Nesto. «Stiamo parlando aggiunge Dalla Francesca di ragazzi che, volenterosi e professionali, stanno lavorando per poter investire nel loro futuro. Si tratta di professionisti regolarmente assunti stagionalmente con il contratto nazionale del lavoro per il turismo e in possesso di numerosi brevetti (brevetto assistente ai bagnanti, brevetto per l'utilizzo del defibrillatore, utilizzo ossigeno in primo soccorso, patente nautica e patentino per l'utilizzo della radio trasmittente). Sono ragazzi che lavorano al massimo cinque mesi e che non hanno alcuna tutela, che per il 2020 non alcuna certezza di raggiungere i requisiti per la Naspi, che hanno già terminato l'indennità di disoccupazione e che nella migliore delle ipotesi riceveranno quest'anno riceveranno il primo stipendio il prossimo luglio». Ed è per tutti questi motivi che dall'azienda litoranea è stato sollecitato un intervento anche per questi stagionali. 

«BISOGNA TUTELARLI»
«Come datore di lavoro conclude Dalla Francesca - ritengo fondamentale e doveroso tutelare questi operatori fondamentali per un comparto, quello del turismo, di vitale importanza per il Nordest.

Sottolineo che senza l'operato di queste persone, la balneazione nelle nostre spiagge non sarebbe sicura. Purtroppo tutta questa classe di lavoratori è invisibile perché non esistono organizzazioni che li rappresentino adeguatamente data la mancanza di continuità del loro lavoro e la quota di sommerso che ancora, in alcune regioni italiane, lo caratterizza. Questi ragazzi non hanno alcuna voce in capitolo e sono in balia degli eventi. Per questo serve è fondamentale ottenere un sostegno anche per loro». A rivolgersi al governo chiedendo l'allargamento del bonus dei 600 euro, è anche la sindaca Roberta Nesto: «Ci sono gli assistenti ai bagnanti dice , i magazzinieri, gli addetti dei supermercati, delle pulizie e tanti altri stagionali esclusi dal decreto solo per un codice. Abbiamo chiesto al governo di estendere il bonus anche a tutte queste categorie». 

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