TESSERA - Tensione all’aeroporto Marco Polo per code interminabili ai centri tamponi allestiti all’interno e fuori della struttura.
Tra le persone in coda, una famiglia veneziana residente in Svizzera ha raccontato la sua disavventura, culminata con la perdita del volo. "Siamo rientrati a Venezia per trascorrere le feste in famiglia circa due settimane fa – racconta, il quarantenne veneziano, che con la moglie e le due figlie piccole si è trasferito da qualche anno in Svizzera – Appena arrivato ho cominciato ad informarmi per prenotare i tamponi necessari al rientro che nel caso della Svizzera devono essere effettuati 24 ore prima della partenza (rapido antigenico) o 72 ore (pcr). Niente da fare: Croce Rossa, Bielo Hub, Istituto Sherman e altri centri privati erano tutti inaccessibili per via delle troppe prenotazioni o chiusi nei giorni utili per la nostra partenza. Così dopo aver chiamato il centro informazioni dell’aeroporto e appurato la possibilità di effettuare tamponi direttamente lì, il giorno della partenza siamo arrivati in anticipo di circa 2/3 ore. Di tre punti tamponi uno era però chiuso mentre in quello all’interno, dopo circa mezz’ora di coda, ci hanno comunicato che i tamponi erano esauriti. Così noi e altre decine di persone ci siamo riversati nel centro tamponi esterno che a quel punto era intasatissimo. Le bambine (una di 6 mesi e l’altra di 3 anni), infreddolite e stanche hanno cominciato a piangere ma non c’è stato verso di ottenere una corsia preferenziale. Intanto alcuni turisti stavano dando in escandescenze: alcuni stavano aspettando il risultato del tampone che non arrivava mai e come noi avevano paura di perdere l’aereo. Gli operatori dal canto loro ce la mettevano tutta ed erano veramente stremati perché sottodimensionati a confronto dell’enorme afflusso da gestire. A un certo punto, per via delle bambine, ci hanno fatto passare avanti ma il risultato del tampone ci è arrivato in 50 minuti anziché in 15, così tra coda e ritardi vari abbiamo perso l’aereo. Siamo consapevoli del grave momento di emergenza sanitaria ma il dato oggettivo è la mancanza di informazioni sui centri tamponi disponibili e la carenza di personale dedicato”.