Code ai tamponi, volo perso. I carabinieri in aeroporto

Lunedì 3 Gennaio 2022
L'aeroporto Marco Polo di Tessera
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TESSERA - Tensione all’aeroporto Marco Polo per code interminabili ai centri tamponi allestiti all’interno e fuori della struttura.

Dei tre centri messi a disposizione da vari soggetti privati e indicati sul sito internet dell’aeroporto, uno risultava chiuso e l’altro a metà mattinata aveva già terminato i tamponi. Tutti i passeggeri in partenza si sono quindi riversati nel centro allestito nei pressi del terminal acqueo: circa 300 persone infreddolite in mezzo alla nebbia. Non sono mancati i momenti di tensione, anche per la mancanza di informazioni e l’inesistenza di corsie preferenziali dedicate a viaggiatori anziani o con bambini, tanto da richiedere ad un certo punto l’intervento delle forze dell’ordine.

Tra le persone in coda, una famiglia veneziana residente in Svizzera ha raccontato la sua disavventura, culminata con la perdita del volo. "Siamo rientrati a Venezia per trascorrere le feste in famiglia circa due settimane fa – racconta, il quarantenne veneziano, che con la moglie e le due figlie piccole si è trasferito da qualche anno in Svizzera – Appena arrivato ho cominciato ad informarmi per prenotare i tamponi necessari al rientro che nel caso della Svizzera devono essere effettuati 24 ore prima della partenza (rapido antigenico) o 72 ore (pcr). Niente da fare: Croce Rossa, Bielo Hub, Istituto Sherman e altri centri privati erano tutti inaccessibili per via delle troppe prenotazioni o chiusi nei giorni utili per la nostra partenza. Così dopo aver chiamato il centro informazioni dell’aeroporto e appurato la possibilità di effettuare tamponi direttamente lì, il giorno della partenza siamo arrivati in anticipo di circa 2/3 ore. Di tre punti tamponi uno era però chiuso mentre in quello all’interno, dopo circa mezz’ora di coda, ci hanno comunicato che i tamponi erano esauriti. Così noi e altre decine di persone ci siamo riversati nel centro tamponi esterno che a quel punto era intasatissimo. Le bambine (una di 6 mesi e l’altra di 3 anni), infreddolite e stanche hanno cominciato a piangere ma non c’è stato verso di ottenere una corsia preferenziale. Intanto alcuni turisti stavano dando in escandescenze: alcuni stavano aspettando il risultato del tampone che non arrivava mai e come noi avevano paura di perdere l’aereo. Gli operatori dal canto loro ce la mettevano tutta ed erano veramente stremati perché sottodimensionati a confronto dell’enorme afflusso da gestire. A un certo punto, per via delle bambine, ci hanno fatto passare avanti ma il risultato del tampone ci è arrivato in 50 minuti anziché in 15, così tra coda e ritardi vari abbiamo perso l’aereo. Siamo consapevoli del grave momento di emergenza sanitaria ma il dato oggettivo è la mancanza di informazioni sui centri tamponi disponibili e la carenza di personale dedicato”.

Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 08:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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