TREVISO - Terza dose a rilento. In provincia di Treviso soltanto un cittadino su tre ha ricevuto il booster, precisamente il 33,3% della popolazione vaccinabile.
IL BOLLETTINO
Ad aumentare in maniera consistente e costante sono anche i contagi. Con previsioni non di certo rassicuranti. Ieri i nuovi casi di positività sono stati 839, portando il totale dei trevigiani che stanno lottando contro il Covid a quasi 20mila unità (19.348). Sommati a quelli registrati il primo giorno di questo 2022, gli infettati in 48 ore sono stati più di 2.500. Numeri destinati purtroppo a salire. «Adesso stiamo vedendo i primi risultati dei pranzi e delle cene di Natale - continua il direttore generale Benazzi - E fra una settimana, al massimo dieci giorni, toccherà alle conseguenze dei veglioni di Capodanno. Ci aspettiamo un aumento considerevole dei contagi». Non si ferma nemmeno il conto dei morti: ieri altre cinque persone hanno perso la vita per colpa del Covid. Si tratta di quattro pazienti no vax, tra i 55 e i 75 anni, e di un over 80 con altre patologie che aveva ricevuto due dosi di vaccino. «Il problema più grosso è che i non vaccinati arrivano in ospedale troppo tardi - sottolinea Benazzi - e finiscono dritti in terapia intensiva. Per questo lancio un appello rivolto a loro: non aspettate».
LA PRESSIONE
Nonostante il numero di nuova positività, la pressione sugli ospedali è pressoché stabile. Attualmente sono 275 le persone ricoverate nelle strutture trevigiane mentre sono 33 quelle che richiedono cure intensive, quasi tutte non vaccinate. «Ad oggi contiamo tra i 600 e i 700 ricoveri non legati al Covid - fa il punto il direttore generale dell'Usl 2 - Se la stragrande maggioranza dei trevigiani non si fosse vaccinata, la pressione sugli ospedali sarebbe ben diversa: i ricoverati positivi sarebbero più del doppio, riducendo dunque il posto per quelli ordinari». Non è difficile crederlo. Anche perché il virus continua a correre. Focolai particolari non ce ne sono, i contagi infatti avvengono molto spesso in famiglia. Motivo per cui si temono non poco i cenoni di San Silvestro. A sfiorare i mille casi per 100mila abitanti ora è il distretto di Treviso Nord, arrivato precisamente a 907. Mentre invece cala l'indice in quelli che fino a questo momento sono risultati i più critici, ovvero l'asolano e il pievigino. «Ma non si può abbassare la guardia - conclude Benazzi - La speranza è che il numero di vaccinati cresca sensibilmente dal 10 gennaio in poi, quando senza Super Green pass molte attività sociali, e non solo, non saranno più consentite».