Altre undici vittime e il mondo della pesca piange De Antoni

Domenica 29 Novembre 2020 di Diego Degan
Covid, altre undici vittime nel Veneziano. Nella foto l'ospedale di Dolo

Era il primo marzo, una domenica.

All’ospedale di Padova moriva Mario Veronese, pensionato di Oriago di Mira: primo contagiato dal nemico invisibile e poi prima croce del Covid nell’area metropolitana. Quasi nove mesi dopo le croci piantate sul Calvario del virus hanno toccato quota 607. Undici ieri, a suggellare una settimana infausta nella quale non si è mai scesi sotto gli 11 decessi al giorno. Questo mentre crescono lentamente i contagi (+475) e i ricoveri, arrivati a 484 (+8). Aumento (+4) delle terapie intensive che con 59 pazienti toccano la punta massima. Sempre ieri è stato dimesso dall’ospedale Civile di Venezia il prefetto Vittorio Zappalorto, ricoverato per Covid nelle scorse settimane: Zappalorto era stato portato per precauzione anche in Terapia intensiva. È morto venerdì sera all’ospedale di Dolo Sergio De Antoni, 59 anni, direttore della cooperativa di pesca Mare Azzurro, una delle più grandi e storiche coop di Chioggia. Era ricoverato da circa un mese, in terapia intensiva per Covid. Alla notizia della sua scomparsa è stato unanime il cordoglio che si è levato dal mondo della pesca e dalle istituzioni, ambienti nei quali era conosciuto e stimato. Sergio De Antoni aveva cominciato a lavorare giovanissimo alla Mare Azzurro: suo fratello maggiore lo aveva preceduto di pochi anni e anche il padre era un pescatore. All’interno della cooperativa, Sergio si era subito imposto per l’impegno, per la disponibilità a parlare con tutti che, pur senza distribuire sorrisi a chiunque, lo rendeva una persona competente e affidabile. Le leggi, i regolamenti, le circolari del mondo della pesca, per lui, non avevano segreti. Passava giorni a leggerle, a studiarle e a controllare i riferimenti normativi per essere sempre preparato quando discuteva, a Venezia come a Roma, con esponenti della politica regionale o nazionale. «Alcuni anni fa, quando mi hanno rifiutato in prima istanza il “taglio” della barca (il contributo per la rottamazione, ndr) gli ho chiesto se secondo lui c’era il modo di far rivedere quel rifiuto. Ha passato tre giorni interi a studiare e alla fine ha detto che si poteva fare. Ho presentato ricorso e sono entrato in graduatoria. Pochi altri, forse nessuno, avrebbero perso tutto quel tempo». Un episodio minore ma che ben rappresenta il carattere di un uomo che «non diceva mai di no a nessuno», anche se «di poche parole». Del suo ricovero in ospedale erano in pochi a sapere e, ieri mattina, la notizia della morte ha suscitato sorpresa e commozione, per una morte in giovane età, lasciando sola la moglie Gabriella. «Una perdita per il mondo della pesca, e non solo», dice il presidente del consiglio Endri Bullo, mentre l’assessore alla pesca, Daniele Stecco, considera «una fortuna» averlo conosciuto e ricorda come De Antoni lo abbia «aiutato a conoscere i problemi della pesca». «Una persona solare, capace, diligente, stimata da tutti - scrive di lui Barbara Penzo, segretaria del Pd locale - Hai lottato fino in fondo e fino in fondo abbiamo noi tutti sperato di poterti riabbracciare. Chioggia e la pesca oggi piange un suo figlio». Il virus colpisce ancora in Municipio a Portogruaro. Dopo il consigliere di maggioranza Renato Stival, a risultare stavolta positivo, dopo un controllo fatto quasi per caso, è stato l’assessore all’Urbanistica Luigi Geronazzo, braccio destro dell’ex sindaco Maria Teresa Senatore. Geronazzo, residente a Pradipozzo, è asintomatico e a casa in quarantena. La sua positività ha comportato l’avvio di un’indagine epidemiologica su tutti i componenti della giunta e del consiglio, che si è svolta proprio giovedì sera in sala consiliare. Oggi e lunedì 30, festa del santo patrono a Portogruaro, si sottoporranno tutti a tampone.

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