VENEZIA - «Il casinò di Venezia non ha diritto ai finanziamenti pubblici per eventuali perdite», la sentenza del Consiglio di Stato.
Per i giudici amministrativi, la particolare disciplina della Casa da Gioco, risalente al 1936, non contrasta con quella dell'Unione europea in materia di concorrenza e monopoli, perché tende a regolare il fenomeno del gioco d'azzardo in relazione alle esigenze di tutela dell'ordine pubblico e dei flussi finanziari generati dalle attività di gioco e scommessa, senza trasformarsi nell'esercizio di una pubblica funzione.
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