MESTRE - Un centro ascolto e un ambulatorio medico per persone bisognose.
E poi ci sarà l’ambulatorio medico per tutti quei soggetti che, per problemi di cittadinanza, economici o di altro genere, hanno difficoltà ad accedere ai servizi sanitari pubblici: al quarto piano del centro Caritas di via Querini, dunque, potranno avere un primo approccio con strutture assistenziali dove ottenere prime cure e anche fare prevenzione, fondamentale per un sistema di assistenza che punta a mantenere buoni livelli di salute della popolazione. I residenti della zona, che da anni chiedono lo spostamento della mensa di Ca’ Letizia a causa dei problemi provocati da sbandati in attesa del pasto (anche se negli ultimi mesi non sono stati segnalati disordini), ora sono preoccupati perché, invece di essere ascoltati, si vedono aumentare i servizi offerti nel centro Caritas, con l’incremento quindi anche delle persone che lo frequenteranno. I responsabili e i volontari, però, sono convinti che non si verificheranno disagi perché l’accesso ai nuovi servizi avverrà esclusivamente su appuntamento telefonico, e quindi non dovrebbero verificarsi code e assembramenti in strada o dentro all’edificio. Un ambulatorio medico per i bisognosi, del resto, esiste già da qualche anno a Marghera, è quello gestito dall’associazione Emergency, e forse è un po’ anche per completare le prestazioni offerte dal poliambulatorio di via Giovanni Battista Varè che la Caritas ha pensato di affiancare una nuova struttura in modo da offrire assistenza, e magari prestazioni che nell’altro centro non vengono assicurate, anche a chi vive nel cuore di Mestre e ha difficoltà a spostarsi fino a Marghera. Per quanto riguarda la mensa, la situazione è ancora di stallo, dopo che è stato abbandonato il progetto, avviato ad inizio 2019, di trasferirla nell’ex casa per migranti in via del Gaggian alla Cipressina, scelta bocciata dal sindaco Luigi Brugnaro perché troppo vicina alle abitazioni e quindi avrebbe riproposto gli stessi problemi di via Querini.
La Giunta veneziana, comunque, continua a sostenere che il trasferimento sia la soluzione migliore e l’assessore alla Coesione sociale del Comune di Venezia, Simone Venturini, segue attivamente la vicenda e qualche tempo fa aveva anche proposto una possibile soluzione: unire Caritas e Fondazione Don Vecchi e spostare la mensa di Ca Letizia alla Cittadella solidale degli Arzeroni vicino all’ospedale dell’Angelo e all’area commerciale del Terraglio; lì già trovano ospitalità anziani non autosufficienti e famiglie in difficoltà, presto aprirà il nuovo ipermercato solidale, e si progetta di costruire nuovi centri Don Vecchi (l’8 e il 9) e una prima casa di riposo. Il tentativo dell’assessore è fallito perché le due realtà non vogliono unirsi ma inizialmente, nel 2017, anche la proposta di spostare la mensa da via Querini venne bocciata dalla Curia per poi, invece, essere abbracciata.