Cristian, il rapper stroncato a 21 anni dal mix di farmaci e stupefacenti. Arrestato lo spacciatore: nella sua auto 305 dosi di cocaina

Martedì 9 Gennaio 2024 di Gianluca Amadori
Cristian, il rapper stroncato a 21 anni dal mix di farmaci e stupefacenti. Arrestato lo spacciatore: nella sua auto 305 dosi di cocaina

VENEZIA - A fornire le sostanze stupefacenti ritenute responsabili della morte del rapper Nicolò Cristian Trolese sarebbe stato uno spacciatore di 22 anni, di origini albanesi, trasferitosi in Italia da pochi mesi e alloggiato in un bed & breakfast. Il giovane, identificato grazie al numero di cellulare utilizzato dalla vittima per ordinare la droga, è stato fermato e perquisito sabato scorso: nella sua vettura, parcheggiata di fronte al centro commerciale “Nave de Vero”, a Marghera, gli investigatori hanno rinvenuto 305 dosi di cocaina, già confezionate e pronte per essere vendute al dettaglio, per un peso complessivo di 135 grammi.

L’ARRESTO

È quindi scattato l’arresto per detenzione di sostanze stupefacenti finalizzate allo spaccio: ieri mattina, la giudice per le indagini preliminari di Venezia, Daniela Defazio, ha convalidato il provvedimento, emettendo nei confronti di ventiduenne un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il giovane, assistito dall’avvocato Vincenzo Di Stasi, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il legale aveva chiesto per il suo assistito gli arresti domiciliari, ma la gip ha rigettato la richiesta, anche perché il b&b non è considerato un alloggio idoneo.
Il sostituto procuratore che coordina le indagini, Stefano Buccini, ha aperto un ulteriore fascicolo d’inchiesta a carico del ventiduenne, nel quale viene formulata l’accusa di morte come conseguenza di altro reato: ovvero di aver fornito la droga poi risultata fatale a Trolese, morto nella notte tra giovedì 4 e venerdì 5 gennaio nell’abitazione della nonna paterna, con cui viveva, a Camponogara. 
Secondo gli inquirenti non si tratta di un suicidio: più probabilmente il giovane ha esagerato nell’assumere stupefacenti assieme a farmaci, e il mix è risultato fatale. A stabilire le cause della morte sarà l’autopsia, che il pm Buccini disporrà nei prossimi giorni, i cui risultati saranno disponili però non prima di qualche settimana: il tempo necessario per lo svolgimento degli esami tossicologici.
A trovare il corpo senza vita di Nicolò Cristian è stata la nonna che, la mattina di venerdì 5 gennaio, si è allarmata non vedendo il nipote presentarsi per la colazione, e lo ha trovato steso a letto, immobile. Inutili i soccorsi: i medici del 118 non hanno potuto che constatare il decesso del ragazzo.
Sono stati quindi avvisati i carabinieri che hanno accuratamente ispezionato la camera da letto del giovane, per poi analizzare il contenuto del suo cellulare e raccogliere le testimonianze di alcuni amici.

E proprio la memoria del telefonino è risultata utile per identificare lo spacciatore a cui si era rivolto per procurarsi gli stupefacenti per quella che si è trasformata l’ultima volta.

DEPRESSIONE

La zia del giovane ha raccontato che Nicolò Cristian era profondamente depresso: abbandonato dalla madre e orfano di padre, la sua angoscia esistenziale era peggiorata recentemente a causa della morte del nonno paterno, che lo aveva cresciuto e al quale era molto legato.
Qualche giorno fa il ventiduenne aveva postato sui social una storia nella quale, sotto la sua foto mentre si versa un superalcolico, aveva scritto: “Vivo o morto non cambia nulla. Ma non lo farò né per te né per la mia famiglia. Un suicidio assistito. Nonostante Cara ti avevo in testa. Ma stasera morirò, Non preoccuparti Starò bene!”. Frase interpretata da qualche amico come un annuncio di suicidio. Ma, secondo gli inquirenti, quelle erano parole ricorrenti nei testi delle sue canzoni, che riflettono tutta la sua sofferenza. È più probabile, dunque, che in lui vi fosse soltanto la volontà di “stordirsi” assumendo droghe e farmaci, più che di togliersi la vita. E che la morte sia arrivata come conseguenza di un cocktail troppo forte per il suo fisico. Per i funerali bisognerà attendere l’autopsia.

Ultimo aggiornamento: 16:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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