Camponogara. Cristian, il rapper morto a 21 anni per un mix di farmaci: «Qualcuno era lì quando si è ucciso ma non l’ha fermato»

Lunedì 8 Gennaio 2024 di Vittorino Compagno
Camponogara. Cristian, il rapper morto a 21 anni per un mix di farmaci: «Qualcuno era lì quando si è ucciso ma non l’ha fermato»

CAMPONOGARA (VENEZIA) - «Cristian aveva preannunciato sui social l’intenzione di suicidarsi. Durante quella maledetta notte, accanto a lui, in quella camera, c’era qualcun altro. Una persona che però non ha fatto nulla per fermarlo, anzi». L’accusa è pesantissima e arriva da due amici di Cristian Trolese, il rapper 21enne di Camponogara (Venezia), trovato morto in casa e deceduto durante la notte tra giovedì e venerdì forse per l’assunzione di un mix di farmaci. Viveva con la nonna paterna è stata lei fare la tragica scoperta: si era insospettita perché il nipote non si era alzato per fare colazione. Era steso sul letto immobile, non dava alcun segno di vita. Ha subito chiamato i soccorsi: i medici del 118 hanno cercato in tutti i modi di rianimare il giovane. Sono stati gli stessi operatori sanitari, insospettiti dalla situazione, ad avvertire i carabinieri delle locale stazione. I militari giunti sul posto hanno attentamente ispezionato la camera da letto. I controlli sono proseguiti per tutta la giornata con l’intervento di militari specializzati. Sugli esiti degli accertamenti nulla è trapelato e su tutta la vicenda vige il massimo riserbo.

OBITORIO

Il corpo del ragazzo è stato rimosso da una agenzia funebre del paese solo nella serata di venerdì e trasportato all’obitorio dell’ospedale dell’Angelo di Mestre. Sul caso è stata aperta una inchiesta e il magistrato ha disposto l’autopsia per determinare con esattezza le cause del decesso. Nel corso della stessa giornata di venerdì, uno dei due amici si è rivolto ai carabinieri della stazione di Camponogara raccontando quello che sapeva. «Cristian poteva essere aiutato, come cercavano di fare molti di noi – aggiungono i due ragazzi. Purtroppo ci siamo messi in moto troppo tardi perché eravamo all’oscuro del suo progetto di togliersi la vita. Qualche altro che invece ne era a conoscenza non solo non lo ha fatto, ma lo ha addirittura assecondato. Parliamo di chi in paese gli ha venduto tutti insieme psicofarmaci, metadone, crack, ecstasy e anche liquori. Persone che conoscevano bene le sue intenzioni e non hanno fatto nulla per fermarlo. La cosa che però ci fa più male è il fatto che si dichiaravano suoi amici».

LA ZIA

Sulla questione interviene anche una zia del ragazzo. «Fanno più male le parole non vere scritte su Cristian del tremendo dolore che stiamo vivendo in questo momento. Era un ragazzo provato da una grande sofferenza, questo sì, ma come non capirlo. Abbandonato dalla madre e orfano di padre, era stato cresciuto dai nonni paterni. Viveva in un mondo tutto suo fatto di depressione e sofferenza, ma come se ciò non bastasse, da breve tempo alla sua angoscia si era aggiunta anche quella per la morte del nonno, per il quale provava un amore immenso». «Purtroppo la depressione ha avuto il sopravvento e se davvero abbiamo una colpa è quella di non avere compreso appieno le sue pene – continua la zia di Cristian - Era però difficile entrare nel suo mondo popolato da tanti fantasmi. Anche un suo tragico post pubblicato sui social prima di venerdì purtroppo l’abbiamo letto solo dopo la tragedia». Si tratta di un post con una foto con scritto: “Vivo o morto non cambia nulla. Ma non lo farò né per te né per la mia famiglia. Un suicidio assistito. Nonostante Cara ti avevo in testa. Ma stasera morirò, Non preoccuparti Starò bene!”. Una frase che avvalorerebbe quindi l’intenzione di suicidarsi. Il giovane amava molto la musica rap e ha anche inciso cinque canzoni pubblicate su “Spotfy” e “You tube” con la sigla “XSadCryx”. Gli amici di Cristian lanciano anche un appello alla ricerca del gruppo rapper milanese “La Sad”, per il quale il ragazzo stravedeva.

SOS SUICIDI

Con “Sos Suicidi” chiunque può chiedere e ricevere supporto e aiuto psicologico per affrontare momenti di difficoltà. Ecco i numeri cui potersi rivolgere: Telefono Amico Whatsapp al 345/0361628 Telefono Azzurro 1.96.96 Progetto InOltre 800.334.343 De Leo Fund 800.168.678. Telefono Amico Italia: 02 2327 2328 oppure via web a www.telefonoamico.net

Ultimo aggiornamento: 16:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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