Le ossa trovate a Marghera sono di un uomo: sfumata l'ipotesi che si trattasse di Isabella Noventa

Venerdì 9 Giugno 2023 di Gianluca Amadori
Le ossa trovate a Marghera non sono di Isabella Noventa

VENEZIA - I risultati della consulenza medico legale disposta dalla procura di Venezia confermano i riscontri iniziali: le ossa rinvenute lo scorso 30 gennaio in un campo di via della Chimica, a Marghera, appartengono ad un uomo. Circostanza che chiude definitivamente tutte le ipotesi che si erano rincorse nei giorni successivi al rinvenimento, tra cui quella che i resti potessero appartenere ad Isabella Noventa, la segretaria di Albignasego, in provincia di Padova uccisa la notte tra il 15 e il 16 gennaio del 2016, il cui corpo da allora è sparito nel nulla. Lo stesso vale per Florina Simion, la ragazza di Pianiga in provincia di Venezia scomparsa da casa nel febbraio del 2016.

Gli esperti incaricati dal sostituto procuratore Davide Nalin, hanno estratto (e archiviato) anche il Dna, ma per il momento non è stato in grado di fornire alcuna indicazione sull'identità della vittima. Il procuratore Bruno Cherchi ha fatto sapere che non è stata avviata una comparazione ad ampio spettro: «Se ci saranno segnalazioni specifiche valuteremo se procedere con le verifiche del caso», ha spiegato. Il rinvenimento dei resti umani fu casuale: smuovendo la terra per eseguire lavori nell'area, alcuni operai di una cooperativa del verde, all'opera per conto di Veritas, notarono la presenza di alcune ossa: un teschio e altre parti dello scheletro (un femore, il bacino, alcune ossa della cassa toracica e della spina dorsale). Immediatamente furono avvisate le forze dell'ordine che disposero il sequestro di quanto rinvenuto. Sullo scheletro c'era ancora qualche brandello di vestiti consumati dall'esposizione all'aria aperta; poi due scarpe di marca Vans, una ancora indossata dal cadavere e una poco distante. E ancora un orologio sul quale sono stati effettuati accertamenti per cercare di capire quando e dove sia stato acquistato. Ma tutte le ricerche non hanno dato alcun esito, impedendo finora, di dare un nome al cadavere. Dalle analisi effettuate sui resti umani non è risultato nulla che possa far pensare ad una morte violenta dell'uomo.

In un primo momento, a far pensare che le ossa potessero appartenere ad una donna avevano contribuito le misure ridotte del cranio e la piccola taglia delle scarpe: un 39. Ma gli esami disposti dalla procura hanno smentito questa ipotesi. 

Ultimo aggiornamento: 12:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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