Follia a Venezia, una ventina di persone e un rottweiler inseguono un ragazzo in campo Santa Margherita: «Ti uccido»

Lunedì 13 Marzo 2023 di Tomaso Borzomì
Follia a Venezia, una ventina di persone e un rottweiler inseguono un ragazzo in campo Santa Margherita: «Ti uccido»

VENEZIA - «Ti ammazzo, ti uccido, “còrighe drio, copàlo”». Giampietro Gagliardi si è svegliato così, nel cuore della notte, sentendo frasi che poco lasciavano all’immaginazione in campo Santa Margherita.

Tra sabato e domenica, attorno all’una, l’uomo stava dormendo nella sua abitazione, quando si è svegliato di soprassalto, nonostante l’uso dei tappi. «Sentendo le urla mi sono affacciato alla finestra e ho visto un ragazzo vestito di bianco rincorso da una quindicina-ventina di persone e perfino un rottweiler che lo volevano prendere», racconta l’ex presidente di Generazione ’90, associazione attiva in città. Alla fine il ragazzo pare si sia salvato trovando riparo in un locale: «Mi pare fosse riuscito a entrare al Duchamp».

L’ALLARME

Inizialmente la scena poteva esser assimilata alla goliardia, però, dopo qualche riflessione, Gagliardi ha deciso di contattare le forze dell’ordine, un po’ per prevenzione e un po’ perché la situazione non degenerasse: «Ho contattato il comando della Polizia locale di Venezia, ma non mi hanno risposto, poi ho chiamato la Polizia municipale che mi ha messo in attesa, con la musichetta di sottofondo. Quando hanno risposto ho riferito quanto stava accadendo, mi hanno detto che non c’erano pattuglie disponibili, nonostante l’inseguimento, perché impegnati in un presidio fisso da un’altra parte». Gagliardi non ci sta: «Ora, capisco che ci possano essere zone a più alto rischio, per carità, ma Santa Margherita non pare una zona dove esser presenti?». L’uomo rincara la dose: «Mi hanno detto che se ci fosse un’emergenza avrei dovuto riferire al 113, ho fatto presente che sarebbe stata la terza telefonata e che sarebbe potuto degenerare il tutto nel giro di qualche secondo».

MOVIDA MOLESTA

Non è però tutto: oltre all’episodio il residente lamenta un altro problema, quello sonoro: «Premetto che Santa Margherita l’ho frequentata anche io per tanto tempo, che non sono bigotto e che uso i tappi per dormire perché conosco la situazione. Però stanotte (ieri, ndr) ci sono state anche trombe e cornamuse fino a circa le tre-quattro. In teoria dopo le undici si dovrebbe rispettare il silenzio, non esiste giorno in cui accada. Capisco tutto, ma c’è una differenza rispetto a dieci anni fa, quando ero anche io in campo: c’erano i controlli, addirittura con i cani antidroga».

L’ASSESSORE

Sul tema interviene l’assessore alla Sicurezza Elisabetta Pesce: «È importante segnalare quando ci sono cose che non vanno. I servizi, soprattutto venerdì e sabato, vanno dalle 20-21 all’una, ma verificherò quanto accaduto». La politica spiega che in questi casi è fondamentale però riferire alle forze dell’ordine: «Sia per questioni urgenti, ma anche per quelle un po’ meno, come il rumore, è molto importante la segnalazione, perché ci consente di parametrare al meglio dove agire, come anche dove mettere le telecamere. Avere la richiesta di intervento ci permette di capire con maggiore chiarezza dove intervenire e con quale sistema».
La movida veneziana si arricchisce però di un altro capitolo. La segnalazione questa volta è della regatante Elena Almansi, residente nei pressi di San Lio, che come Gagliardi si è affidata a Facebook per uno sfogo: «Sono stata svegliata di colpo alle 2.40 di notte da alcuni botti che parevano bombe, inizialmente ero spaventata, poi sono andata alla finestra e abbiamo visto dei veri e propri fuochi d’artificio. Qualcuno si stava facendo il suo “Redentore”». Almansi non si capacita però dell’orario: «Non capisco perché alle due e mezza: di solito per un compleanno si può pensare a mezzanotte. Confrontandomi con le vicine, abbiamo notato questi bei fuochi rossi e blu sopra la chiesa della Fava». A parte lo spavento, niente di particolare, anche se tornano alla memoria episodi meno piacevoli nel recente passato: «Due capodanni fa qualcuno aveva tirato un botto talmente forte da far scoppiare le finestre della signora che mi abita di fronte». Anche in questo caso, Pesce raccomanda la segnalazione: «Verificheremo sull’accaduto, perché se si tratta di un evento particolare, servono i permessi: quando accadono questi episodi non ci si limiti però solo a Facebook».

Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 11:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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