Via il vetro dal ponte di Calatrava, sarà sostituito con lastre di trachite

Giovedì 6 Febbraio 2020 di Roberta Brunetti
Le lastre di vetro del ponte di Calatrava saranno sostituite con altre in trachite
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VENEZIA Il pavimento in vetro, che doveva essere il carattere distintivo del ponte disegnato da Santiago Calatrava, in prospettiva sarà eliminato del tutto. Troppo scivoloso, troppo pericoloso, e pure costoso da mantenere. Il via libera alla sostituzione della pavimentazione del ponte di Calatrava «da vetro sdrucciolevole a trachite» è stato inserito nel Peba, il piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche che prevede investimenti per 14 milioni, da qui a dieci anni, per migliorare l’accessibilità della Venezia d’acqua nel suo complesso, sia sul fronte delle disabilità fisiche, che di quelle sensoriali e cognitive, ma anche delle difficoltà di anziani o bambini. Predisposto dall’ufficio Eba, adottato dalla Giunta lunedì, ieri il piano è stato presentato dall’assessore ai lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, che, nell’occasione, ha parlato anche del ponte della Costituzione.
«Ci ha creato qualche problema e richiede una manutenzione di fatto settimanale - ha sottolineato - Nel Peba abbiamo inserito sia l’eliminazione dell’ovovia che la sostituzione di tutta la pavimentazione da vetro in trachite. Per l’eliminazione dell’ovovia, c’è stata anche una delibera che ha finanziato l’operazione. Ora siamo in attesa della perizia disposta dal Tribunale per poi procedere allo smontaggio». Questione, probabilmente, di qualche mese. La sostituzione del vetro con la trachite, invece, potrebbe avere tempi più lunghi. «Calatrava ha dato il suo consenso. E averlo inserito nel Peba renderà tutto più veloce - ha aggiunto l’assessore -. Mano a mano che ci saranno le risorse basterà una determina dirigenziale per procedere alla sostituzione del vetro».
Zaccariotto ha ribadito la necessità di proseguire sulla strada delle rampe e dei gradini agevolati, dopo i fallimenti del passato di tanti ausili meccanici: prima dell’ovovia, ascensori e servoscala. E per questo, entro l’anno, saranno eliminati anche gli ascensori del Ponte Longo alla Giudecca. «Non hanno mai funzionato, ma non volevamo toglierli senza dare un’altra soluzione - ha spiegato l’assessore - Per questo abbiamo già fatto una gara per ed è in corso la progettazione di un sistema di rampe. Entro il 2020 saranno pronte». L’assessore ha fatto il punto anche sulle rampe delle Zattere e delle rive degli Schiavoni e dei Sette Martiri. L’obiettivo, per quelle delle Zattere, dove sono stati installati i nuovi modelli, più belli e meno impattanti, è di non farle smontare d’estate come sarebbe previsto dall’accordo con la Soprintendenza. «In questi mesi i riscontri dei residenti sono stati tutti positivi. Ci auguriamo che questo sia valutato anche dalla Soprintendenza per passare da strutture provvisorie a definitive». Per le Rive, invece, il prossimo passaggio sarà l’approvazione del progetto per le nuove rampe, in questi giorni all’esame della Soprintendenza. Zaccariotto conta che vengano installate entro l’anno. Intanto sono state installate quattro delle sei vecchie rampe, molto in anticipo sul previsto per dare un aiuto dopo il disastro dei pontili Actv del 12 novembre. «Quel disastro ha esaltato il valore delle rampe - ha sottolineato l’assessore - Senza trasporto pubblico tanta gente con problemi motori si è ritrovata completamente isolata. Sono stati gli stessi alberghi, che in passato si erano opposti, a chiederci di istallarle».
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Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 11:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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