Brugnaro e il suo Coraggio Italia: «Ho fregato tutti i partiti, questo Paese va cambiato dal basso»

Domenica 30 Maggio 2021 di Tomaso Borzomì
Luigi Brugnaro
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VENEZIA - È un Luigi Brugnaro a tutto campo, quello che racconta il suo progetto Coraggio Italia, debuttando al Salone Nautico. Da leader del movimento nazionale, il sindaco paragona Venezia a Catanzaro, spiegando il perché dello sbarco in Parlamento. Il nuovo partito di Brugnaro vuole invertire le logiche partitiche, partendo dal basso, ma con una base già presente tra gli scranni del potere: «La mia idea è di pragmatismo - spiega -, in qualsiasi azienda ci sono diversità di vedute, ma poi ci si mette insieme.

Ho bisogno di un gruppo parlamentare per fare politica, non il contrario. Siamo entrati in maggioranza, ma non è questo l'obiettivo». Per questo, racconta che il sistema adottato gli permette di invertire le regole del gioco: «Se non hai un gruppo parlamentare è un problema, devi raccogliere le firme e hanno fatto numeri altissimi per disorganizzare le persone che vengono dal basso, in maniera tale che siano sempre i soliti partiti, io li ho fregati, tra virgolette».

NO AI CAMPANILISMI

Il sindaco di Venezia ha quindi chiarito che non ci devono essere campanilismi tra nord e sud: «Andare dalle persone di Catanzaro serve a dire che anche Venezia ha avuto lo stesso trattamento del sud, parole, moine, promesse, mantenute zero. Ecco perché continuo a pensare che Zaia avesse ragione, per evidenza». Il leader del partito chiarisce anche l'obiettivo del suo messaggio elettorale: «Andare dai ragazzi, adesso abbiamo due anni di tempo per spiegare alla gente perché l'Italia può esser migliore e perché votare un altro tipo di sviluppo». Inoltre, Brugnaro ha ribadito la volontà di trasversalità, ripetendo il successo che l'ha portato alla guida di Venezia: «L'intuizione dei Cinquestelle, di cambiare il Paese, non è sbagliata, è la stessa che Forza Italia aveva avuto prima, cioè, mi spiego, c'è una sensazione che il Paese vada cambiato e ognuno ha le sue ricette, quelle che funzionano sono quelle in cui si parla con la gente, si ascolta e si mette a programma nei singoli territori».


Tutto parte dalla ripetizione del modello Venezia: «Venezia è un piccolo laboratorio, le divisioni che ci sono qui sono le stesse che ci sono in Italia, allora investiamo nelle cose che funzionano. C'è un progetto che funziona, estendiamolo. Abbiamo invece un dubbio, proviamo su un territorio limitato, senza imporre all'altro».

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IL SUD

Il sud sarà quindi una parte integrante del programma politico di Brugnaro: «Faccio un esempio, quando una barca si muove da un porto, dove va? Bisogna attrezzare il meridione, perché lì non si è mai investito. E questo è un vantaggio anche per il nord. Non è buonismo, se porto un'alta velocità a Catanzaro, questa sarà utile per il nord e per il sud». La volontà è quella di sostenere l'economia meridionale: «Serve una gestione centrale univoca, con le stesse regole, ma poi si deve lasciare al singolo, all'impresa, alla città o alla Regione la libera iniziativa».


La ricetta è già pronta: «Ci sono aziende che fanno prodotti particolari, che poi esportano da Palermo al Giappone, magari defiscalizzando per tre o cinque anni, tanto comunque soldi non se ne prenderebbero, si favorirebbe l'economia a discapito di quella sommersa, la gente verrebbe assunta e si costruirebbe gettito. Magari si potrebbero fare contratti di area». Per questo, per Brugnaro serve investire pesantemente sulle infrastrutture: «Dobbiamo ricollegare l'economia turistica del sud, investire i soldi del Recovery per valorizzare l'economia portuale. Bisogna fare le darsene per servire le isole del sud. Le barche sono lavoro, colleghiamo alla nautica ad esempio il noleggio delle biciclette, così quando la gente scende dalle imbarcazioni può fare anche quello. È questo il turismo del futuro, costruiamo l'Italia insieme».


Non sono mancate alcune considerazioni sul reddito di cittadinanza: «Serve modificarlo, non sarà facile. I soldi guadagnati sono più belli di quelli regalati, è un problema culturale». Nella giornata di venerdì, il sindaco veneziano ha incontrato Matteo Renzi, probabilmente per parlare di temi politici e, perché no, magari un apparentamento. Appoggio al leader è stato anche dimostrato da Simone Furlan, berlusconiano dell'Esercito di Silvio: «Brugnaro è un fuoriclasse, capisco l'agitazione di alcuni parrucconi».

Ultimo aggiornamento: 09:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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