Superbonus 110% e bonus facciate a rischio: «Mancano ponteggi, restauri in bilico»

Le impalcature acquistate dalle imprese sono già in opera e quelle a noleggio son difficilmente reperibili

Giovedì 14 Ottobre 2021 di Michele Fullin
Scarseggiano i ponteggi
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VENEZIA - Non ci sono abbastanza ponteggi per avviare i lavori agli esterni degli edifici agevolati con il superbonus 110 e il bonus facciate. Proprio in un momento in cui l'edilizia sta lavorando molto, si registra questo collo di bottiglia che sta mettendo operatori e famiglie in difficoltà.

Il problema è uscito a margine delle celebrazioni del trentennale dell'associazione Architetti Veneziani. «Non si trovano da nessuna parte - spiegano gli architetti Odino Dell'Antonio e Matteo Pandolfo - perché le impalcature acquistate dalle imprese sono già in opera e quelle a noleggio son difficilmente reperibili a causa delle esigenze di prolungamento lavori, che a Venezia sono frequenti. Le fanno arrivare anche dall'estero, anche se spesso non è possibile, non essendo tutte in regola con la normativa italiana sulla sicurezza».

Superbonus a rischio

Insomma, un bel pasticcio, questo dei ponteggi, che fa la coppia con l'aumento del costo dei materiali da costruzione. In media, i preventivi sono aumentati in pochi mesi del 20 per cento e tutto questo rischia di vanificare in parte gli sforzi che lo Stato ha messo con i bonus per far ripartire l'economia. I cantieri, come può vedere chiunque cammini un po' in città, sono ovunque e non sempre la normativa è chiara e aiuta imprese e professionisti.
È in questo clima che si sono celebrati all'hotel Carlton i primi trent'anni dell'associazione, fondata il 25 luglio 1991 da un gruppo di undici professionisti che già da un paio di anni si incontravano per discutere e affrontare temi non presi in esame dall'Ordine. Oggi sono in 68.
«Architetti Veneziani è un'associazione culturale che partecipa regolarmente - aggiunge Dell'Antonio - al dibattito sui problemi della conservazione e dell'uso della città storica. Diversi sono stati i temi trattati nei convegni e raccolti in pubblicazioni e tra le ultime iniziative le proposte sul co-housing come soluzione abitativa e progetti alternativi per il nuovo ponte Molin, che collega la Marittima alle Zattere».



Alla cerimonia sono intervenuti anche i rappresentanti dell'Ordine, dell'Ance e l'assessore all'Edilizia Privata e Urbanistica, Massimiliano De Martin.L'architetto Pandolfo ha riservato nel suo intervento una riflessione sul futuro della professione. «Da tempo chiediamo anche di attualizzare le norme che regolano le nostre attività progettuali ferme ad una cultura del primo Novecento per quanto riguarda norme igienico sanitarie ha detto - e degli anni cinquanta sessanta del secolo scorso per quanto riguarda la normativa urbanistica. Per molti decenni la presenza culturale degli architetti e degli urbanisti nella società ha preceduto la scrittura delle norme. Credo che in quest'epoca ci troviamo invece nella condizione opposta per una crescente egemonia della politica del secondo dopoguerra, tanto da far ammettere agli stessi urbanisti - ha concluso - una sconfitta che ha lasciato sul campo periferie e città aggredite dalle speculazioni, private della vita urbana».
 

Ultimo aggiornamento: 17:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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