VENEZIA Prima alcuni ragazzi, poi sempre più persone alla spicciolata. Chiedevano agli agenti della polizia locale - presenti il pomeriggio del 6 gennaio in Rio Terà degli Assassini per deviare il traffico pedonale verso calle della Mandola e calle de la Verona, mentre il personale e i tecnici di Veritas sistemavano la conduttura dell'acqua che si era rotta - di poter entrare comunque nella calle per raggiungere le strutture ricettive che li ospitavano. In pratica, una confessione. Perché agli agenti del Nucleo di polizia tributaria di Venezia centro storico e isole e del Servizio attività produttive della polizia, è bastato un veloce controllo con i registri informatici della Smart control room per certificare il sospetto che qualcosa non andava.
Il risultato? Otto locazioni abusive in Rio Terà degli Assassini, dodici verbali di accertamento e sanzioni amministrative per 6.700 euro.
LE SANZIONI
Scendendo nel dettaglio gli agenti della polizia locale hanno scoperto nella zona del Rio Terà, tra la Fenice e campo Manin, un alloggio turistico e sette locazioni turistiche non registrate nel database del Comune e dei vigili.
LA STRETTA
Gli otto appartamenti turistici scoperti all'Epifania sono solo la coda di una stretta sul nero degli affittacamere iniziata a giugno e incrementata durante l'estate e le ultime festività natalizie. Una tenaglia con cui polizia locale e guardia di finanza che da Natale al 6 gennaio ha portato a 150 interventi mirati con l'individuazione di 9 strutture emerse dal nulla. Albergatori improvvisati del tutto sconosciuti dal fisco, ma anche dalla normativa regionale che gestisce la locazione breve sono solo alcune delle fattispecie riscontrate. Non solo furbetti della locazione, però. In un'occasione è stata rilevata una dependance abusiva di un hotel che disponeva di ben venti camere non registrate. Un'attività integrativa che contribuiva ad arricchire le casse dell'albergatore, senza che però il fisco ne fosse a conoscenza. Inevitabile lo stop all'attività.