L'affondo di Pupi Avati alla Mostra
​del Cinema: «Inutile e ininfluente»

Domenica 17 Aprile 2016 di Tomaso Borzomì
Pupi Avati ieri a Venezia
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VENEZIA - «I festival del cinema non sono soldi buttati, ma quasi. Nell'ultimo decennio sono diventati ininfluenti». È duro il giudizio di uno dei maestri del cinema italiano, Pupi Avati, sulla Mostra del Cinema di Venezia e i festival in generale. Il regista prosegue: «L'ho detto anche a Barbera (Alberto, direttore del settore Cinema della Biennale), ma non ha seguito i miei consigli». Pupi Avati si è espresso così proprio a Venezia, ieri, alla conferenza aperta al pubblico al Ca’ Foscari Flow Zone delle Zattere, dove si presentava una due giorni di insegnamento sul cinema per esordienti. «Sono venuto alla Mostra nove volte, evitando il dileggio, ma il cinema italiano è contrastato dalle lobby, non capisco l'utilità di queste manifestazioni».

E così ora spara a zero. I festival del cinema, in laguna ma anche all'ombra del Colosseo che siano, per lui sono superflui: «Non ci si ricorda nemmeno chi abbia vinto il Leone d'oro lo scorso anno. Vorrà dire qualcosa. Una volta le premiazioni servivano a valorizzare un film, oggi non più». E la causa sarebbe delle giurie: «Vogliono essere più protagoniste dei film. È una gara a chi va peggio, operano scelte strane, perché premiare un film bello è troppo semplice. No, bisogna scegliere il film più ricercato, così poi la gente va al cinema chiedendosi se abbia fatto bene o male»...
 
Ultimo aggiornamento: 11:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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