Venezia. Torna in campo Santa Margherita con la sua scatola di componimenti il poeta di strada Antonio Melis: subito redarguito dalla polizia locale

Venerdì 5 Aprile 2024 di Redazione
Venezia. Torna in campo Santa Margherita con la sua scatola di componimenti il poeta di strada Antonio Melis: subito redarguito dalla polizia locale

VENEZIA - Di solito si mette in un angolo di campo Santa Margherita o in qualche altra zona di Venezia con la sua scatola di poesie del giorno, che lascia ai passanti dietro offerta libera. Sono tutti componimenti brevi, ma originali, un unico foglio arrotolato e tenuto insieme da un nastrino come antichi volumi dell’antichità.
In una città e in un luogo dove nelle ore tardo-serali e notturne gira un po’ di tutto, appare inconcepibile come qualcuno possa aver chiamato la polizia locale per segnalare la presenza del “poeta di strada” Antonio Melis.

Ieri mattina gli agenti sono passati un paio di volte, avvertendolo che non si può mettere quel minuscolo tavolino con sopra la scatoletta delle poesie e avvertendolo che la volta successiva sarebbe stato multato. 

LA STORIA

Antonio Melis, sardo di origini ma da quarant’anni girovago, non ha mai pensato di dare fastidio a qualcuno e quindi continuerà a distribuire poesie. Purtroppo per lui, non poteva sapere che la sua iniziativa che a tante persone piace poteva andare in conflitto con il regolamento per l’occupazione del suolo pubblico. Lo stesso cui devono soggiacere i bar della città, che spesso abbondano con il plateatico.
Una decina di anni fa era venuto anche a far visita alla redazione de Il Gazzettino, raccontando del sequestro che aveva da poco subito sempre in campo Santa Margherita, spiegando come solo a Venezia gli fosse capitata questa cosa.

«Non ho infranto nessuna legge - aveva raccontato - vivo così senza chiedere niente a nessuno, in tutta Italia sono apprezzato anche da vigili e parlamentari. In piazza Montecitorio a Roma diversi parlamentari mi hanno detto "Se hai bisogno di qualcosa vieni da me". Ma a me non serve un aiuto, perché io rispetto la legge. A quegli agenti ho risposto "Voi siete fuori legge, perché violate la costituzione intromettendovi nella mia vita". La mia non è una sfida - aggiunge - ma nessuno ha il diritto di intralciare la mia libertà».
Dieci anni fa le cose erano andate diversamente, perché dopo aver lasciata incustodita la cassettina con i fogli per andare a prendere un trancio di pizza, non l’aveva più trovata perché gli agenti l’avevano sequestrata. In quell’occasione, dopo una breve protesta, la scatola gli fu restituita, ma l’amarezza rimasta era grande. Anche perché anche allora era stato avvertito che, se avesse fatto ancora quell’attività, sarebbe stato multato. Cosa che peraltro non succede ai venditori abusivi di rose in giro per la città e di grano in piazza San Marco.
Forse un po’ di tolleranza anche nelle segnalazioni, non guasterebbe.

Ultimo aggiornamento: 16:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci