L'algoritmo che scova le coronarie a rischio: già testato su 5mila pazienti

Mercoledì 8 Settembre 2021 di Maurizio Dianese
Fausto Rigo

MESTRE - Sarà un algoritmo a salvarci le coronarie. Lo certifica la più prestigiosa rivista europea di cardiologia, l'European Heart Journal, che pubblica un articolo sullo studio condotto da un gruppo di cardiologi europei e americani sulla possibilità di stilare una diagnosi accurata delle malattie coronariche senza portare il paziente in sala operatoria per una coronografia, ma eseguendo una ecocardiografia.

Vuol dire un esame non invasivo com'è l'ecografia, a bassissimo costo, che può essere eseguito in meno di mezz'ora.

Dov'è la novità? Nella messa a punto di un algoritmo in grado di processare tutte le informazioni che derivano dall'ecografia e di stilare una diagnosi che su 5mila pazienti testati finora si è rivelata accuratissima. Vuol dire mandare in soffitta coronografie, Tac e Risonanze? No, ma significa eseguire questi esami solo su pazienti che effettivamente ne hanno bisogno, svuotando così le sale operatorie e arrivando ad eseguire controlli su vaste fasce di popolazione le malattie cardiocircolatorie son ancora la prima causa di morte nel mondo Occidentale - che possono essere controllate senza andare ad intasare gli ospedali.
Non solo, grazie a questa metodica sarà possibile intercettare anche quella fascia di popolazione che soffre di problemi cardiocircolatori e semplicemente non lo sa dal momento che non ha alcun sintomo. L'intelligenza artificiale e i computer aprono dunque una nuova stagione anche nel campo della diagnosi delle malattie coronariche. «Questo lavoro multicentrico - spiega il dottor Fausto Rigo, coordinatore delle Cardiologie dell'Ulss 3 Serenissima che è tra i selezionati cardiologi italiani dello studio - ha coinvolto anche i cardiologi delle più importanti università italiane, ma anche il Cnr di Pisa, e le università americane come la Mayo Clinic di Rochester - fino a qualche anno fa gli americani erano molto scettici su questo approccio metodico - la risposta contrattile, i riflessi a livello polmonare e la riserva coronarica. Vuol dire cioè che possiamo avere un quadro completo con un unico esame, un'ecografia, della salute delle coronarie e del cuore del paziente. Il resto lo fa il computer che sostituisce, in automatico e in tempi rapidi, l'elaborazione diagnostica del cardiologo. E lo fa con una accuratezza e una precisione molto vicine al 90% per cento, mentre fino ad ora eravamo alla soglia del 60% senza coronarografia. Grazie all'intelligenza artificiale dunque possiamo decidere in tempi rapidissimi se c'è la necessità di ulteriori indagini strumentali di secondo livello come la Tac, la Risonanza magnetica, la coronografia».
Insomma è una rivoluzione nella battaglia alle malattie cardiovascolari. Adesso non resta che passare dalla fase della sperimentazione alla fase della diffusione di massa in tutti gli ospedali e gli ambulatori cardiologici di questa nuova metodica diagnostica. Del resto l' articolo dell'European Heart Journal si conclude proprio prefigurando un utilizzo ancora a più largo spettro di questa metodologia, destinata a cambiare il modo di fare diagnosi di coronopatia in tutto il mondo.
 

Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 09:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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