Agricoltura, a Cavallino-Treporti in vent'anni perse quattrocento aziende

Bassi i prezzi di vendita al mercato e costi di produzione alle stelle. Michele Borgo, Coldiretti: «Milioni di turisti, ma non comprano i nostri prodotti»

Lunedì 4 Marzo 2024 di Giuseppe Babbo
Agricoltura (foto archivio)

CAVALLINO-TREPORTI - «Gli effetti della crisi sono potenti, dal 2000 ad oggi a Cavallino-Treporti siamo passati da 500 a un centinaio di aziende agricole. C'è il problema dei prezzi di vendita al mercato e negli ultimi anni si sono aggiunti anche i costi di produzione schizzati alle stelle». Michele Borgo, presidente di Coldiretti, fotografa in questo in modo la crisi che stringe l'agricoltura di Cavallino-Treporti, per molti anni uno dei distretti più importanti d'Italia, sia per numero di aziende che per qualità di prodotti coltivati.

Negli ultimi ventiquattro anni però il numero delle aziende vitali, quelle con il reddito completamente legato alla produzione orticola, è drasticamente diminuito. A pesare c'è l'aumento dei costi di produzione e ancora la vendita al ribasso nei mercati di mezzo nord Italia dei prodotti locali, una situazione che a Cavallino-Treporti viene segnalata da più di un decennio. «Negli ultimi anni uno dei problemi maggiori è il mancato ricambio generazionale: spiega Borgo i giovani pronti ad investire in questo settore ci sarebbero, ma si devono scontrare con una lunga serie di difficoltà. Di base c'è il problema del reddito che continua ad essere ridotto: tra il prezzo di vendita dei nostri prodotti e quello che spende il consumatore continua ad esserci un salto troppo alto.

MARGINI RISICATI
Il margine di guadagno rimane sempre risicato, soprattutto dopo l'impennata dei costi di produzione degli ultimi tre anni. Solo il valore dei concimi si è leggermente abbassato ma siamo consapevoli che non si tornerà più ai valori esistenti prima del Covid. Aggiungiamoci le difficoltà registrate negli ultimi tre anni per il clima: il caldo torrido ha fatto proliferare insetti che danneggiano le piante, sempre per il caldo è aumenta la spesa per l'irrigazione dei campi. Il risultato di tutto questo è un quadro abbastanza sconfortante». E per un territorio che rappresenta la patria europea del turismo en plein air, con circa 7 milioni di presenze registrate lo scorso anno, si tratta di un enorme paradosso. «Purtroppo non riusciamo ad incrociarci con il mondo del turismo: prosegue il presidente di Coldiretti - alla faccia della sostenibilità ci sono aziende locali che vendono i loro prodotti ai mercati di Padova, Treviso e Trieste che a loro volta rivendono questi stessi prodotti nei negozi che si trovano all'interno dei nostri campeggi. E' evidente che sul concetto di Km 0 la parte commerciale di questo territorio può fare di più. Perché ci troviamo in questa situazione? Spesso non è nemmeno una questione di prezzo, semplicemente è mancanza di attenzione. A nostro avviso la grande distribuzione dovrebbe avere tutti i prodotti del litorale veneziano: perché non riusciamo vendere i nostri pomodori a Bibione e viceversa a Cavallino non si trovano gli asparagi di quella stessa località? Siamo rimasti in pochi a fare questo lavoro, eppure continuiamo a fare un'enorme fatica». Sempre per paradosso il fatto che il numero di aziende agricole locali sia calato notevolmente, nell'ultima annata ha permesso di limitare i danni. «Oggi nei mercati si trovano meno prodotti di Cavallino-Treporti, aggiunge ancora Borgo tuttavia continuiamo a vivere del mito dei nostri prodotti e il fatto che ci siano meno produzioni ci ha permesso di avere dei prezzi leggermente superiori al passato. Ma questa è una situazione che non può durare per molto».

POLITICA DISATTENTA
A pesare è anche la poca considerazione dal mondo politico. «Se la Regione non indica Cavallino-Treporti come ex zona fiorente sottolinea il presidente di Coldiretti ci saranno sempre mille difficoltà ad accedere a contributi agevolati». Infine, un'autocritica interna: «Una parte di colpa è nostra conclude Borgo - abbiamo vissuto nel ricordo degli anni 80 senza creare una forma cooperativistica. Ognuno lavorava da solo, quando i prezzi sono crollati è scattata la battaglia al vicino di casa».
 

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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