Venezia. Operaio 65enne morì cadendo dall'impalcatura in cantiere all'aeroporto Marco Polo, in 3 a processo (dopo 7 anni)

Martedì 27 Giugno 2023 di Roberta Brunetti
Operaio 65enne morì cadendo dall'impalcatura in cantiere all'aeroporto Marco Polo, dopo 7 anni inizia il processo

MESTRE - Quasi sette anni per arrivare a un processo che ora, con questa tempistica, ha tutte le probabilità di finire con una prescrizione. Risale all’agosto del 2016 l’incidente sul lavoro che costò la vita a Salvatore Padula, 65enne di Roma, impegnato con la sua piccola impresa nei lavori di ampliamento dell’aeroporto Marco Polo.

Solo ieri - quasi sette anni dopo i fatti, appunto – il dibattimento ha preso le mosse davanti al giudice monocratico di Venezia, Alessia Capriuoli. Sono i tempi della giustizia italiana che molto lentamente hanno portato sul banco degli imputati tre persone: Ilenia Rocci, 49enne di Latina, in qualità di amministratore unico della Termocoils srl e datore di lavoro della vittima, Alessandra Lisiero, 47 anni di Mestre, e Enrico Bubbolin , 45enne di Abano Terme, rispettivamente coordinatori della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione per la stessa ditta. Tutti con l’accusa di omicidio colposo, per la mancata osservanza delle norme di sicurezza: Padula cadde da una scala e dopo un volo di oltre tre metri si fracassò il cranio. Ieri l’udienza è stata molto veloce. Il tempo per recepire la consulenza del medico legale e stabilire l’elenco dei primi testimoni da sentire. Poi l’ennesimo rinvio, a gennaio del prossimo anno. Tempi che aprono la strada alla prescrizione, se non in primo grado, con ogni probabilità in appello. Questione che ripropone il tema dell’organico (risicatissimo) del Tribunale veneziano. Per due anni questo processo è stato rinviato per l’assenza del giudice titolare.

L’IMPUTAZIONE

In attesa che il processo entri nel vivo, c’è il capo l’imputazione che sintetizza il dramma di quel sabato di agosto del 2016. Padula, «assunto a tempo determinato per la coibentazione di una centrale termica e una frigorifera all’interno di un nuovo fabbricato a servizio dell’aeroporto della Save», era «impegnato a prendere le misure di una tubazione da coibentare collocata a circa 375 centimetri da terra», quando cadde dalla scala utilizzata per raggiungere quell’altezza. Gravissime le lesione riportate, soprattutto al capo, che ne causarono la morte. L’amministratore della società è ora a processo per aver messo disposizione una «scala portatile inadeguata alle condizioni in cui il lavoro doveva essere svolto - recita sempre il capo d’imputazione - senza piano d’appoggio e guardiacorpo, tale da costringere il lavoratore a prendere posizioni scorrette a causa delle quali perdeva l’equilibrio e rovinava a terra». Ai due coordinatori della sicurezza viene contestato il fatto di non aver effettuato l’«analisi dei rischi legati alle lavorazioni». Il cantiere teatro della tragedia era quello per la realizzazione della nuova centrale di trigenerazione del Marco Polo. Un appalto vinto da Siram che aveva generato una serie di subappalti ad una decina di aziende. Tra queste quelle di Padula, arrivato da Roma, morto sul lavoro in un sabato di agosto.
 

Ultimo aggiornamento: 18:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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