Boraso: «Actv, mancano autisti, pensiamo di utilizzare i servizi a chiamata»

Giovedì 25 Gennaio 2024 di Elisio Trevisan
Boraso: «Actv, mancano autisti, pensiamo di utilizzare i servizi a chiamata»

MESTRE - Il Campus scientifico di Ca’ Foscari, con anche la nuova sede della Camera di commercio e della Stazione sperimentale del vetro, sta diventando una cittadella all’interno della città, capace di muovere e attirare sempre più persone.

Per il momento, però, Actv non ha in programma di aumentare le linee e le corse dei bus che servono via Torino e che portano anche alla stazione delle Ferrovie: la linea 43 e la 32H sono quelle che operano in quell’area e altre non ne sono previste, come non è previsto un aumento della frequenza delle corse (ogni mezz’ora) e nemmeno sono in programma collegamenti serali e notturni. In Comune, però, ci stanno pensando. «Se aumentano i servizi in una parte della città dobbiamo trovare delle risposte: guardando al futuro della city universitaria si devono prevedere servizi di trasporto adeguati» afferma l’assessore comunale alla Mobilità, Renato Boraso. 


ORGANICI
Uno dei problemi, per via Torino come per l’intera città e il resto d’Italia, è che gli autisti, però, sono sempre meno e mano a mano che gli anziani vanno in pensione, è sempre più difficile sostituirli. «Non si trovano persone per guidare i bus, è un problema generale e sempre più pesante. - continua l’assessore - Serve una legge che cambi la situazione: oggi la patente per condurre i pullman si può fare solo una volta compiuti 24 anni, e il costo medio per conseguirla non è indifferente, si aggira sugli 8 mila euro, mentre lo stipendio medio è di 1400 euro al mese alla prima assunzione. Dall’altro lato la richiesta di trasporto pubblico è sempre più forte, ed è anche auspicabile perché incrementare i mezzi pubblici, contro quelli privati, aiuta a combattere l’inquinamento. È evidente che così non si può andare avanti e che il Governo deve intervenire». In attesa, però, che a Roma pensino a qualche soluzione, non c’è modo di ovviare ai problemi a livello locale? «È uscito un bando regionale per servizi di Trasporto pubblico locale (Tpl) a chiamata, cioè tieni un bus fermo in un’area e gli utenti possono prenotare il servizio; il vicesindaco di Mira, ad esempio, ha richiesto questa opzione. - spiega Renato Boraso - Noi l’abbiamo sperimentato con la linea 44 che serve Favaro (distretto sanitario), Ca’ Solaro, Borgo Forte e viceversa. Funziona molto bene, gli utenti sono soddisfatti e Actv abbatte decisamente i costi del 45% perché, in tal modo, si percorrono meno chilometri e quindi si consuma meno carburante. Oggi il Tpl va visto in funzione delle mutate esigenze: gli anziani, ad esempio, sono sempre più presenti nel nostro territorio, e se devono andare a fare esami clinici o prelievi, chiamando il servizio bus all’orario prestabilito, risolvono il problema, facendo anche risparmiare i servizi sanitari». 


LINEE DI FORZA
«È chiaro che le linee di forza che trasportano migliaia di persone non le puoi fare a chiamata ma molti altri collegamenti minori puoi organizzarli. In attesa che arrivino soluzioni più complessive, i serviti di trasporto pubblico a chiamata costituiscono una valida alternativa e quindi possiamo pensare di estenderli a varie parti del territorio, tra cui anche via Torino, in modo da andare a rinforzare le due linee esistenti, sia come frequenze che come orari. Diventano utili anche in caso di eventi estemporanei come, ad esempio, il luna park dello scorso settembre nell’ex Mercato ortofrutticolo». 

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