Acqua alta a Venezia. Marea a quota 105, senza Mose piazza San Marco si allaga e scoppia la protesta - Video

Lunedì 13 Novembre 2023 di Marta Gasparon
Acqua alta ieri a Venezia con il Mose inattivo

VENEZIA - Con ancora nel cuore e nella mente le immagini della terribile notte del 12 novembre di quattro anni fa, il suono delle sirene - tornate ieri ad echeggiare in laguna alle 6.45 - ha generato in molti uno stato di allerta e di apprensione legato ad un passato che ogni tanto sembra riemergere. «Così è un incubo.

Non è normale continuare a far affondare una città che va tutelata. Abbiamo il Mose? Alziamolo, soprattutto in questa fase in cui le opere complementari non sono state ultimate. Il danno psicologico che ancora stiamo subendo, dovuto all’incertezza, va evitato».


PICCO DI MAREA
Il picco di 105 cm di ieri non ha lasciato indifferente Claudio Vernier, presidente dell’associazione “Piazza San Marco”, che ha espresso la propria rabbia per una decisione difficile da giustificare: quella della mancata attivazione delle paratoie mobili. Se sabato sera il bollettino del Centro Maree parlava di un’acqua alta di 105-110 cm e di una possibile messa in funzione del Mose, alle 6.50 sono stati annunciati 110 cm per le 9.50, ufficializzando che non sarebbe stato alzato. E così destinando il centro storico ad allagarsi per il 12% della sua superficie. «Nel 2019 ci fu l’Aqua Granda: volevano ricordarci che dobbiamo continuare a soffrire? Gli abitanti calano e l’acqua alta sicuramente non aiuta». Inevitabili i disagi, in una domenica mattina in cui molti veneziani hanno preferito rimanere in casa, mentre i turisti sono stati colti di sorpresa, costretti a utilizzare le passerelle allestite in Piazza - nel giro di poche ore riempitasi completamente d’acqua salmastra - o a infilare dei sacchetti ai piedi per attraversare le aree più critiche senza bagnarsi. Scene a cui il Mose ci sta via via disabituando, ma che ieri hanno fatto nuovamente capolino con prepotenza.


LA PROTESTA
«Viene da pensare che ci sia un problema tecnico – continua Vernier – o qualche interesse di parte. Che ci dicano quali e che venga attuato un confronto serio. Il governo deve intervenire. Manca un criterio oggettivo per alzare il Mose e questo non fa che generare confusione. Capisco che le previsioni non possano essere precise al 100%, ma proprio in un momento in cui sono in corso i lavori in Piazza e sapendo che le incertezze non mancano, le paratoie vanno sollevate. Lo ha detto anche il sindaco Brugnaro che farlo è vantaggioso per tutti».


IL CASO-SIRENE
Tematiche a cui si affianca la questione delle sirene, che in alcuni punti della città non si sono udite affatto. Lo sottolinea Vernier, che abita dalle parti delle Zattere, come pure Massimo Bonacin, insieme ad Alvise Ballarin titolare della storica edicola “Alle Guglie”, normalmente raggiunta dall’acqua già attorno ai 95 cm. «La sirena posizionata a San Geremia non ha suonato – riferisce Bonacin –. Ho colto il suono in lontananza di quella ai Frari. In giornate come queste? Il disagio c’è sempre, è inevitabile. Forse saranno contenti i turisti, ma noi no. Siamo stanchi».


Una fondamenta Cannaregio deserta, quella che ieri mattina era letteralmente sommersa, dove negozi, bar e ristoranti non hanno aperto o l’hanno fatto più tardi, a marea rientrata. «Se avessimo saputo che il Mose non lo avrebbero attivato, non avremmo neanche aperto. Con previsioni del genere non si lavora», marca l’edicolante, che riferisce di non sapere quando avranno effettivamente inizio i lavori del Comune, volti a consolidare la fondamenta e ad alzarla nei suoi punti più bassi, portandoli tutti a 110 c centimetri. «Non si capisce perché il Mose oggi (ieri, ndr) non sia stato attivato, quando altre volte l’hanno fatto per maree più basse. Non si capisce bene quale sia la procedura», fa eco Renato Costantini, direttore del Caffè Florian. «Grazie ai tre scalini, che fanno sì che con queste misure l’acqua non entri, per noi il disagio è relativo. Ma la Piazza è allagata e il plateatico inutilizzabile. Considerando anche i cantieri in corso, la situazione non è certo delle migliori».

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Ultimo aggiornamento: 16:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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