Utilizzo record del Mose in laguna a Venezia: alzato 14 volte in autunno. Per le mareggiate spiagge sparite a Nordest

Lunedì 6 Novembre 2023 di Giuseppe Babbo
I danni delle mareggiate di questi giorni

VENEZIA - A conti fatti si tratta di un record. Quattordici giorni di sollevamento delle paratie dall’inizio della stagione autunnale. Anche dalla tarda serata di sabato il Mose è stato attivato a Venezia per contrastare l‘acqua alta prevista in città. Secondo quanto riferito dal Centro maree del Comune, in mare alle 3.50 si è toccata una massima di 138 centimetri, mentre all'altezza della diga il picco è stato di 142.

Grazie alle paratoie, nel centro storico lagunare la massima ieri ha sfiorando i 75 centimetri. Per oggi la previsione, di prima mattina, indica un nuovo picco di marea di 110 centimetri. Ma a fronte del maltempo persistente e della continua acqua alta nel centro storico lagunare, quello di ieri è stato il quattordicesimo sollevamento della paratie da inizio dell’autunno.

I danni alle spiaggie

Nell’ultima settimana il Mose non è stato alzato solo lo scorso primo novembre, mentre ad ottobre i sollevamenti erano avvenuti il 19 e il 20 ottobre. E ancora il 24 ottobre, seppur parziale, ovvero solo con la paratia del Lido. Dal successivo le paratie sono state sollevate tutti i giorni, eccetto l’1 novembre. Appunto, un record o quasi. Ma con il mare in burrasca i problemi, e non pochi, si sono registrati anche in tutto il litorale veneziano, con le spiagge devastate dalle potenza delle onde, migliaia di metri cubi di sabbia erosi, danni alle infrastrutture e tonnellate di rifiuti spiaggiati, soprattutto tronchi, rami e detriti legnosi i cui costi di recupero ricadranno sempre nelle casse dei comuni costieri.
Praticamente le mareggiata ha colpito tutte le spiagge veneziane, creando erosione ovunque. Secondo Alessandro Berton, presidente regionale di Unionmare al momento è impossibile fare una stima dei danni: «Prima bisognerà aspettare che il mare si calmi – spiega – e fare attente valutazioni, ma ritengo che su tutto il litorale la prima conta si attesi attorno ai 2 milioni di euro». A Jesolo, come sempre, la situazione più critica è nella spiaggia della pineta, con alcuni tratti completamente distrutti e una stima di almeno 20mila metri cubi di sabbia divorati dalle onde. Ma l’erosione è stata segnalata anche a Caorle, Sottomarina, Eraclea mare e nella spiaggia di Cavallino.


Pesante la situazione a Bibione: qui la mareggiata ha invaso completamente il litorale con un’erosione importante tanto che il sindaco di San Michele Flavio Maurutto ha stimato poco meno di 100 mila metri cubi di sabbia erosi dal mare. Sempre a San Michele a creare gravi problemi è stata la piena del Tagliamento che ha invaso la laguna innescando una piena fra tutti i canali consortili, creando una falla nell’argine del canale Teglio, con conseguenti allagamenti. Ieri la situazione idrometrica del fiume è migliorata, con un abbassamento del livello di criticità.
Passata l’emergenza sono rimasti i danni. E le polemiche. «Il Tagliamento non può scaricare solo a San Michele – ribadisce il sindaco Maurutto – se mai ce ne fosse stato bisogno, abbiamo capito che la piena del Tagliamento non può essere smaltita solo dall’unico Comune veneto che è bagnato dal nostro fiume. Da sempre lo ribadisco e lo hanno fatto anche i miei predecessori, dopo decine di studi effettuati da ingegneri specializzati, che l’acqua deve essere trattenuta a monte». Destinataria dell’appello la Regione, affinché si faccia sentire con il Friuli Venezia Giulia.

Le ricerche di Locatello

Nel Bellunese il brusco calo delle temperature ha trasformato la coda delle precipitazioni nella prima neve della stagione: dieci centimetri abbondanti hanno coperto strade e tetti di Cortina, Alleghe, Falcade e altre località del Cadore. Continuano intanto le ricerche del vigile del fuoco Walter Locatello, scomparso dopo essere caduto in un canale quattro giorni fa. Ieri le ricerche si sono concentrate alla foce del Tesa Vecchio e nel lago di Santa Croce con più imbarcazioni tra cui due dotate di sonar. Presenti oltre 40 unità dei vigili del fuoco coordinate dal comandate Antonio del Gallo con squadre a terra, soccorritori fluviali e acquatici, sommozzatori, piloti di droni, esperti topografi e l’elicottero Drago 149 proveniente dal reparto volo di Venezia. Purtroppo al momento l’esito delle ricerche sono negative.
In Friuli Venezia Giulia acqua alta a Muggia, Trieste, Grado, Monfalcone e Marano Lagunare. Mareggiate, allagamenti e alberi caduti in diversi comuni, smottamenti e strade chiuse. Un veloce fronte ha interessato la regione nella scorsa notte, accompagnato da correnti da sud-ovest in quota e da sud nei bassi strati. Le piogge nelle ultime 18 ore sono risultate in genere intense (30-50 millimetri), con picchi raggiunti sulle Prealpi Giulie e sulle Valli del Natisone tra 60 e 90 millimetri. Ha soffiato vento forte sia sulla costa che in quota sulla fascia orientale; le raffiche massime misurate sono state di 144 km orari sul Monte Matajur, 103 sul Monte Canin, 92 a Grado e 88 a Boa Poloma in mezzo al Golfo. Nevicate fino a quota 750 metri nelle valli alpine interne. A Grado sono stati raggiunti 1,71 metri di acqua alta. A Trieste 2,99 metri, superando il limite delle rive posto a 2,78 metri.
(Ha collaborato Marco Corazza)

Ultimo aggiornamento: 17:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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