​Grande guerra e cinema italiano:
un “fronte” che resta sconosciuto

Lunedì 21 Dicembre 2015 di Paola Treppo
Adamello
FRIULI VENEZIA GIULIA - La Cineteca del Friuli, che da anni segue il rapporto tra grande guerra e cinema, con ritrovamenti, digitalizzazioni e restauri di film, studio e rivalutazione critica, si è vista riconoscere dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri un progetto che coronerà e insieme rilancerà queste attività. Si chiama “Grande guerra e cinema italiano: un fronte sconosciuto” ed è uno dei 768 presentati da istituzioni e realtà culturali al bando per i progetti speciali, poi accolto tra i 45 finanziabili. Sull’iniziativa la Cineteca ha coinvolto diversi partner: il maggior archivio di cinema italiano, la Cineteca Nazionale, e alcune istituzioni culturali rappresentative di tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia tra cui l’assessorato alla cultura del Comune di Udine, le Giornate del Cinema Muto di Pordenone, il festival “I mille occhi” di Trieste, il Premio Amidei di Gorizia.

Un mondo rimasto inesplorato
La proposta parte dal presupposto che, nonostante i molteplici studi e le precedenti ricerche archivistiche, il rapporto tra la vicenda della grande guerra e il cinema italiano sia rimasto estesamente inesplorato, a cominciare dall'opera di quel Luca Comerio che non fu solo un attento “operatore” sui campi di battaglia, ma fu capace di uno sguardo da grande cineasta sui destini storici del ventesimo secolo che trovano nella prima guerra mondiale il nucleo centrale. Se perciò le Giornate del Cinema Muto approfondiranno il cinema di Comerio, il festival “I mille occhi” si soffermerà sulle conseguenze nel dopoguerra, fino al fascismo e alla seconda guerra mondiale, di quella vicenda. La Sala Trevi della Cineteca Nazionale, il Visionario di Udine e il Premio Amidei di Gorizia svilupperanno ciascuno il progetto secondo le proprie priorità d'interesse culturale.

Un ripensamento storico del cinema italiano
L'iniziativa vuole giungere a un vero e approfondito ripensamento storico del cinema italiano in relazione a un ripensamento della storia italiana in rapporto al momento della grande guerra. L’articolazione divulgativa, nelle scuole e nella società, si baserà sull'acquisizione digitale di opere che ormai solo nei grandi festival possono essere proiettate negli originali supporti in pellicola. L’intervento è reso possibile dalla presenza a Gemona dell'Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia gestito dalla Cineteca del Friuli, nel quale le condizioni ottimali di conservazione dei film in pellicola si uniscono alla presenza del macchinario più avanzato per gli interventi di digitalizzazione.
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