Scuola a settembre tra doppi turni, classi sdoppiate, orari ridotti e videolezioni. I privati offrono spazi

Venerdì 12 Giugno 2020 di Alessia Pilotto
Scuola a settembre tra doppi turni, classi sdoppiate, orari ridotti e videolezioni. I privati offrono spazi

L’appello dei dirigenti scolastici non è caduto nel vuoto: anche alcuni imprenditori hanno offerto nuovi spazi alle scuole di Udine per settembre.

I DUE PROBLEMI PRINCIPALI
«Riguardano – ha spiegato Luca Gervasutti, dirigente del Liceo Classico Stellini di Udine e uno dei 19 firmatari della lettera che chiedeva supporto al mondo pubblico e privato di Udine - sono la mancanza di spazi e di organico. Per quanto riguarda il primo, stiamo interloquendo con le istituzioni e abbiamo già avviato i contatti con il commissario dell’Uti. Nel frattempo, anche alcuni imprenditori ci hanno contattati per comunicarci la loro disponibilità a mettere a disposizione delle scuole udinesi capannoni e strutture per consentirci di far partire più o meno regolarmente l’anno scolastico. C’è anche l’ipotesi di sfruttare i padiglioni della fiera e, la prossima settimana, incontreremo il sindaco di Udine per valutare. Siamo fiduciosi perché abbiamo notato che il nostro appello ha avuto molto risalto e qualcosa si sta muovendo. Vediamo che c’è un interesse da parte di tutti affinché le scuole possano ripartire in sicurezza. I tempi per organizzarci sono strettissimi: entro fine giugno serve un quadro della situazione anche per intervenire, apportare modifiche agli edifici e renderli fruibili da tutti»
ORGANICO CARENTE
Sul piatto, c’è anche la questione della carenza di personale: «Con i docenti, gli educatori e i collaboratori scolastici che ci sono stati assegnati - ha infatti spiegato Gervasutti - non siamo assolutamente nelle condizioni di poter far ripartire l’anno scolastico secondo quelle che sono le indicazioni del Comitato tecnico-scientifico». Lo stesso Gervasutti ha ipotizzato diversi scenari su come le linee guida impatteranno sull’organizzazione allo Stellini: «Per quanto riguarda gli spazi – ha commentato - così come siamo adesso saremmo costretti a organizzarci con i doppi turni: ciò significa che in base alle nostre simulazioni, le classi prime, seconde e parte delle terze, il prossimo anno, potrebbero seguire l’attività didattica al mattino, sempre però con ingressi scaglionati; la restante parte delle terze, le quarte e le quinte dovrebbero seguire le lezioni in orario pomeridiano. Dopodiché, volendo mantenere l’ipotesi della didattica a distanza come soluzione residuale, riusciremmo a fare all’incirca il 70% delle ore in presenza e il 30% a distanza; avessimo un maggiore organico, potremmo invece escluderla».
IL DISTANZIAMENTO FISICO 
Si parla di un metro tra i banchi e avrà conseguenze anche sulle singole classi: «Saremmo costretti a sdoppiare 20 classi su 29 – ha continuato il dirigente - perché sono composte da oltre venti studenti e, in base ai parametri indicati, non abbiamo aule che possano contenerli tutti. Per sdoppiarle, però, con la carenza di organico che abbiamo, dovremmo ridurre l’ora di lezione a 40 minuti (attualmente è 60, ndr)».
I FONDI
Il segretario regionale del Pd, Cristiano Shaurli, ha annunciato nuovi fondi da Roma per la scuola: «Arriveranno subito 10 milioni di euro – ha detto -, di cui 7,9 sul Piano Regionale 2019 e 2,3 per l’adeguamento delle scuole alla normativa antincendio, risorse che vanno ad aggiungersi ai 12,5 milioni già stanziati a marzo».
«Mentre si riaprono le discoteche e ripartono le sagre – ha aggiunto la consigliera regionale dem, Mariagrazia Santoro -, la Giunta Fedriga ha un atteggiamento attendista sulla scuola.

Molte Regioni si sono già mosse per fare una ricognizione degli spazi. Invece qui, bocciando un emendamento del Pd, il centrodestra ha precluso la possibilità di prendere in locazione o acquistare immobili privati per ampliarli».

Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 08:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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